Se il quadro complessivo mostra segnali non confortanti - con una produzione industriale stagnante nei primi 9 mesi dell’anno e un calo delle esportazioni - non si sono smarriti, secondo Sopranzetti, “alcuni fattori di successo del modello lombardo, come l’ottima manifattura e gli alti livelli di ricerca e sviluppo, nonché la capacità di unire le forze e i tanti talenti”.
Con Francesco Bripi e Davide Arnaudo della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale della Banca d’Italia, si è posto un focus sui dati relativi sia all’economia reale che all’intermediazione finanziaria.
Nella produzione industriale spiccano il settore degli alimentari, dei minerali non metalliferi e della chimica, mentre gli investimenti programmati a inizio anno sono stati confermati dal 71% delle aziende, con un freno alle attività di accumulazione determinato da elementi di incertezza economica e politica (es. dazi USA). Nella dettagliata analisi inclusa nel Rapporto, oltre ad aspetti come i servizi e il mercato del lavoro, si tocca anche il tema del turismo, con la Lombardia che conferma la sua maggiore proiezione al turismo internazionale rispetto al resto del Paese.
Entrando nello specifico delle dinamiche del credito, Varese registra una progressiva accelerazione del credito bancario al settore privato non finanziario pari al +2,8%, mentre resta sostanzialmente invariata l’incidenza dei prestiti alle famiglie di Varese sul totale dei prestiti alle famiglie lombarde. Graduale accelerazione, invece, per i finanziamenti alle imprese di Varese (+1,1% nel dicembre 2018, +2,3% nel settembre 2019).
La presentazione del rapporto è stata integrata da alcune analisi sul ciclo di consumi in Lombardia realizzate da Andrea Venegoni, docente di Macroeconomia, Economics I e Cross-Section Data Analysis della LIUC: combinando età, istruzione e reddito, Venegoni ha individuato una profilazione del consumatore che prevede una suddivisione in 4 categorie, ossia vulnerabili (attenti al prezzo, con strategie di acquisto innovative), mediani (hanno ridotto sia qualità che quantità rispetto agli standard di consumo), delusi (consumano meno ma «meglio») e benestanti (consumi sopra la media, ricerca della qualità e dell’esclusività).
Il prof. Massimiliano Serati, Professore associato di Politica Economica LIUC e Direttore della Divisione Ricerca Applicata e Advisory della LIUC Business School, ha sottolineato l’importanza di analisi a livello “micro” e ha anticipato che la LIUC, nell’ambito delle attività sull’economia territoriale, sta svolgendo ricerche per definire le prospettive di sviluppo di Varese al 2030.