Al professore, Ordinario di Economia Internazionale, il compito di commentare la “fase 1” dell’accordo sui dazi Stati Uniti – Cina appena firmata alla Casa Bianca.
La montagna, come si suol dire, ha partorito un topolino? Le due super potenze sono ancora lontane da una vera soluzione?
“Questa firma porta un po’ di pace, ed è un bene, ma si tratta sicuramente di un topolino. Nell’accordo non c’è nulla, ad esempio, sul taglio dei sussidi che distorcevano le dinamiche del mercato, punto forte richiesto dagli americani”, ha commentato Helg.
Sul valore economico della firma che offre, intanto, una tregua, il professore ha spiegato: “E’ una perdita su entrambi i lati rispetto a prima che Donald Trump iniziasse la guerra. I dazi medi nelle due direzioni, Cina e Stati Uniti, rimangono al 20%, che sono livelli elevati. Dal punto di vista americano, questo ha già creato problemi alle aziende americane; abbiamo le catene del valore internazionali interrotte dai dazi e molte imprese americane subiscono dei danni”.
Sui rischi per l’Europa, un monito innanzitutto: “E’ importante che ci muoviamo come Unione europea”.
Piazza Affari, puntata 16 gennaio 2020