Focus della mattinata, svoltasi alla LIUC davanti a un pubblico numeroso e partecipe, sono state le best practice delle realtà lombarde della provincia di Varese e Alto Milanese che “funzionano” e che hanno attivato percorsi innovativi di successo. L’evento ha portato sul palco aziende con diverse e articolate specializzazioni: dalla chimica alla gomma-plastica, dalla meccanica ai macchinari, ai velivoli, dall'alimentare alle calzature.
I lavori si sono aperti con l’intervento del Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che insieme a Marco Bonometti (Presidente di Confindustria Lombardia), ed Enrico Pazzali (Presidente della Fondazione Fiera Milano), hanno introdotto agli obiettivi del roadshow lombardo, presentando in particolare i player e le realtà di eccellenza di questo territorio. A fare gli onori di casa per l’Università il Presidente della LIUC Riccardo Comerio: “In un tour che tocca sedi confindustriali, delle camere di commercio e istituzionali, la nostra è l’unica università coinvolta – ha sottolineato - segno della natura del nostro ateneo, università nata dalle imprese per le imprese”.
La prima tavola rotonda dell’appuntamento dedicato a Varese e all’Alto Milanese ha puntato l’attenzione sul “sapere che cambia”, sulla necessità di formare i nuovi talenti e di inserire sul territorio nuove figure professionali per tenere il passo dell’innovazione, necessità che però si scontra con la difficoltà di reperimento di un know-how di alto livello. Ne hanno parlato insieme a Luca Orlando, giornalista del Sole 24 Ore che ha moderato i lavori, Raffaella Manzini (Direttore della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC), Barbara Colombo (Amministratore Delegato di Ficep, leader mondiale nella produzione di macchinari per le costruzioni in acciaio con sede a Gazzada Schianno) e Rinaldo Ballerio (Presidente di Elmec Informatica, Managed Service Provider di servizi IT per le aziende, la cui sede è a Brunello). “Oggi ai nostri laureati che si affacciano sul mondo del lavoro – ha detto Raffaella Manzini – sono richieste competenze trasversali, visione sistemica e conoscenza dell’impatto delle tecnologie. Si chiedono contenuti ma soprattutto l’attitudine verso un apprendimento continuo”. Ricordando che le università hanno un compito articolato, che comprende sia la didattica che la ricerca che la cosiddetta terza missione, legata al dialogo con la società, si è rivolta alle imprese presenti (“Frequentarci, aziende e università, fa bene ad entrambi”). E’ stata anche l’occasione per ricordare l’Innovation Patent Index, strumento messo a punto dal Centro sulla Finanza per lo Sviluppo e l’Innovazione della LIUC – Business School per la valutazione della capacità innovativa di imprese, filiere e territori a partire da un’analisi qualitativa dei brevetti.
Nel corso dell’evento si è poi dibattuto di temi quali l’innovazione che crea lavoro, la supply chain nel mondo 4.0, l’alleanza tra pubblico e privato, la crescita e lo sviluppo sostenibile e le strategie green.
Le conclusioni della prima tappa di “Smartland – La Lombardia del futuro” sono state affidate al Presidente di Confindustria Alto Milanese Diego Rossetti, al Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Varese Roberto Grassi e all’Assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli.
Intervista del Sole 24 Ore a Raffaella Manzini (minuto 05:34)