Questo il tema della ricerca dal titolo “What drives hospital wards' ambidexterity: insights on the determinants of exploration and exploitation”, pubblicata da Health Policy e curata da Emanuela Foglia ed Emanuele Porazzi (Ricercatrice e docente della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC) e Lucrezia Ferrario (collaboratrice del Centro sull’Economia e il Management in Sanità e nel Sociale della LIUC Business School), insieme a Emanuele Lettieri.
Inserendosi nello specifico setting ospedaliero, lo studio ha avuto come obiettivo la determinazione delle variabili che sono in grado di influenzare sia la capacità di innovazione, sia quella di efficientare i processi a livello di singola Unità Operativa e Servizio estendendo così all’interno del contesto sanitario un concetto già ampiamente diffuso in letteratura, ossia quello dell’ambidexterity, intesa come la capacità di un’organizzazione sia di acquisire conoscenza esterna, incentivando l’exploration, sia di sfruttare in modo efficiente le proprie risorse interne, incrementando dunque il livello di exploitation.
Grazie al coinvolgimento di 80 professionisti sanitari (dirigenti di struttura complessa, ossia primari, facenti funzione e dirigenti medici di primo livello), mediante somministrazione di un apposito questionario, è emerso come gli aspetti che maggiormente garantiscano il raggiungimento di un comportamento ambidestro in un reparto ospedaliero, siano la presenza di un clinico che agisca come leader, nonché la presenza di creatività organizzativa (ossia la capacità di portare novità e generare idee innovative) nello specifico contesto organizzativo.
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