Fuori dai luoghi comuni, il monito di uno sportivo da leggenda, portabandiera italiano ai Giochi di Pechino: “Ho sempre dovuto lavorare tanto, le mie prime gare sono state deludenti ma sono andato avanti comunque, grazie ad una grande passione”.
Passione, impegno e tenacia, senza prestare il fianco alle delusioni. “La delusione è quando sai che avresti potuto raggiungere un certo risultato e non è accaduto”, ha ricordato Rossi, “non bisogna crearsi alibi, dare la colpa ad altri o alle avversità perché in questo modo non si matura e non si va avanti. Bisogna imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli, così come riconoscere il valore degli avversari dà la capacità di crescere”.
Le difficoltà incontrate e superate, la forza di rialzarsi e di non scoraggiarsi, i compagni di barca, le diversità, le amicizie internazionali, la necessità dell’allenamento nello sport come nella vita, sono stati altri temi toccati dall’ex canoista raggiunto dalle domande di diversi studenti e dello stesso Rettore Federico Visconti, moderatore dell’incontro di giovedì 9 settembre 2021 alla LIUC che rientra nel progetto Riconnessi coordinato da Emanuele Strada, docente LIUC.
Qual è la skill più rilevante di cui si ha bisogno? Ben più di una, secondo Antonio Rossi, attualmente con un incarico di Sottosegretario della Regione Lombardia con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi: “Lavorare per obiettivi, non sempre facili, non demordere, fare squadra e amicizia, essere in contatto con persone diverse da sé, riconoscere il ruolo di tutti in un determinato ambito, lavoro o sport che sia. Nel mio caso, per esempio, chi mi puliva la canoa, chi la trasportava, chi ci preparava da mangiare, era estremamente importante, parte integrante delle vittorie ottenute”.