Il tema della personalizzazione di prodotto è sempre più attuale per molte organizzazioni, che si trovano oggi a dover rispondere a richieste sempre più pressanti, da parte del mercato globale contemporaneo, di innovazione e qualità, da offrire in tempi brevi e a costi competitivi.
Per questo motivo, negli ultimi anni, sono stati condotti numerosi studi scientifici nell’ambito dello sviluppo di modelli per semplificare e ottimizzare la progettazione e la produzione di prodotti su commessa. In questo ambito, sono stati raggiunti rilevanti risultati e sono state proposte diverse soluzioni a supporto delle organizzazioni che operano in un contesto di complessi lavori di ingegneria innovativa. Questo tema è stato affrontato nell’articolo dal titolo “A decade of engineering-to-order (2010–2020): Progress and emerging themes” scritto da Violetta Giada Cannas della Scuola di Ingegneria della LIUC, insieme a Jonathan Gosling, della Cardiff Business School, e pubblicato sull’International Journal of Production Economics.
L’articolo presenta una revisione sistematica della letteratura, focalizzandosi sugli studi condotti nell’ultimo decennio (2010-2020), per identificare i principali progressi, linee guida per le aziende operanti su commessa, e sviluppare un’agenda di ricerca futura. I risultati mostrano che la letteratura, nell’ultimo decennio, ha presentato nuove tendenze emergenti e 3 sfide di ricerca sono ancora da affrontare: analizzare esempi di fallimento e superare la tradizionale “scienza positiva”, che ha reso più comune studiare e pubblicare ciò che funziona, piuttosto che ciò che non funziona; portare evidenza dei risultati ottenuti dalle applicazioni dei modelli presentati in letteratura, in termini di performance, spingendo verso una “scienza comparativa” e una “scienza prescrittiva”, e superare la tradizionale “scienza descrittiva”; incoraggiare le collaborazioni tra ricercatori, con competenze e background diversi, alla ricerca di nuove conoscenze relative alle organizzazioni operanti su commessa, per raggiungere una “scienza multidisciplinare”.