L’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generativa sta cambiando il nostro modo di percepire la realtà: è la cosa più simile a un incontro con un’entità aliena che sia capitata al genere umano e, per quanto ne sappiamo, nessuno si è mai trovato finora in questa situazione. La paura dell’ignoto è naturale, ma lo stupore per la novità può essere più forte. Il libro L’intelligenza artificiale di Dostoevskij di Luca Mari, Professore Ordinario di Misure elettriche ed elettroniche alla LIUC, esplora le possibilità di un futuro in cui saremo in grado di dialogare con intelligenze artificiali come ChatGPT e Bard.
È un viaggio alla scoperta di noi stessi e della nostra umanità, che non richiede competenze tecniche o matematiche, ma che magari ci farà respirare la bellezza di terre poco esplorate al confine tra “cultura tecnico-scientifica” e “cultura umanistica” e che potremo abitare se saremo saggi nelle decisioni che prenderemo: insieme con gli alieni che ci siamo costruiti.
L’importanza di un’educazione alla responsabilità dovrebbe essere evidente. Come è stato detto, «da un grande potere derivano grandi responsabilità» e i chatbot ci mettono a disposizione un grande potere cognitivo. È nelle nostre mani la decisione di imparare a usarlo per diventare persone migliori e contribuire a migliorare la nostra società.
Il Sole 24Ore presenta il libro in edicola sabato 3 febbraio, quindi in libreria dal 9 febbraio 2024.
Il volume, anche in versione ebook, vede il contributo del vicedirettore del Sole 24 Ore Daniele Bellasio, del ricercatore della LIUC Francesco Bertolotti e del professore di Ontologia analitica all’Università Cattolica di Milano Alessandro Giordan.