Nei prossimi 58 anni la popolazione residente in Lombardia perderà mezzo milione di individui passando da quasi 10milioni nel 2022 a poco meno di 9.5milioni nel 2080; nella provincia di Varese la popolazione non subirà forti oscillazioni, rimanendo costante con oltre 800mila abitanti fino al 2041.
Il saldo migratorio, invece, subirà una forte flessione contribuendo alla diminuzione della popolazione lombarda con circa 20,5mila individui in meno e oltre 1.000 a Varese.
È lo scenario demografico presentato dal presidente designato Istat Francesco Maria Chelli, venerdì 24 maggio 2024 alla LIUC, in occasione della 60° riunione scientifica della Società italiana di Economia Demografia e Statistica (SIEDS) per una tre giorni (il primo in Bicocca, gli altri due alla LIUC) su “Salute, ambiente e disuguaglianze: istituzioni, imprese e società”.
Indicatori socioeconomici
Dopo la presentazione del Rapporto annuale in Parlamento, Chelli ha portato alla LIUC un focus sulla regione Lombardia. Nel 2023 il tasso di occupazione dei 15-64enni lombardi è più alto di quasi 8 punti percentuale rispetto a quello del totale Italia; per la provincia di Varese in particolare si tratta del +8,1%.
Nel 2022 la Lombardia è la quinta regione con l’incidenza individuale della povertà relativa più bassa, sebbene in aumento; dal 2014 passa dal 5,5% (267 mila persone) all’8,1% del 2022 (più di 800 mila persone).
Cosa occorre?
Su queste tematiche hanno dibattuto Gian Carlo Blangiardo (Università Milano Bicocca), Corrado Crocetta (Presidente Società italiana di Statistica) e Federico Visconti (Rettore LIUC) nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista del Corriere Stefano Righi. Cosa serve? Giovani formati per adeguarsi al cambiamento e capaci di prendere decisioni applicando la statistica, quando saranno loro classe dirigente. Inoltre, un mercato del lavoro in grado di compensare chi ha studiato. Mentre ai governanti di oggi, Blangiardo ha indicato il bisogno di sostegno alla natalità perché accettare di essere genitori significa costi, cura, conciliazione e cultura, ossia un contesto favorevole.
Nuovi nati e anziani. A fronte di una popolazione che invecchia, giovedì 23 maggio, Giorgio Vittadini (Università Milano Bicocca) e Giovanni Fosti (Università Bocconi) hanno evidenziato la questione sanità e il fabbisogno di servizi e interventi per la popolazione in Italia. In estrema sintesi: “La sanità è il problema dei problemi di una democrazia. Stiamo rischiando di perdere il tema della universalità del servizio”: così Vittadini. “Il sistema sociosanitario non è finanziato come settore. Serve un governo della non autosufficienza perché il problema è pubblico, non privato”, la sottolineatura di Fosti. Strabiliante il dato di 1 milione di badanti in Italia e soltanto poco più di un terzo di dipendenti – 600mila – del Sistema Sanitario Nazionale.
A Johannes Emmerling (Centro Euro-Mediterraneo per il Cambiamento Climatico) il compito di un focus su cambiamento climatico e disuguaglianze per una tre giorni di lavori intensa.
Concorso #Photo4BesT – Una foto del Benessere dei nostri territori
Venerdì, inoltre, la premiazione del concorso nazionale proposto da Istat per promuovere la cultura statistica, dedicato a tutte le classi delle Scuole Secondarie di secondo grado, invitate a scattare una foto che rappresentasse il Benessere e a corredarla di un commento basato su indicatori statistici.
I tre lavori più meritevoli sulla base di criteri di originalità, qualità e coerenza con l’indicatore analizzato, sono:
1) “Chiedimi se sono felice – La soddisfazione per le relazioni familiari in Campania” I.S. Archimede, Napoli classe IV C AFM
2) “Le morti evitabili in provincia di Como” ITES “Caio Plinio Secondo”, Como classe 3AFM2
3) “Paesaggio e patrimonio museale della Valle d’Aosta” IPIA Don Bosco, Chatillon (AO) classe I MAT