Il seminario tenutosi lo scorso 19 maggio alla LIUC – Università Cattaneo ha approfondito in particolare i profili giuridici dell’economia della condivisione. Le categorie giuridiche sviluppate nei diversi rami del diritto, che distinguono il consumatore dal prestatore di servizi, il lavoratore subordinato da quello autonomo, l’imprenditore dal privato, non appaiono, infatti, adeguate a cogliere le peculiarità del nuovo modello economico, generando incertezza normativa e, quindi, frizioni con gli operatori dell’economia tradizionale.
Basti ricordare il recente fermo del servizio di Uber ordinato dai tribunali di Torino e Roma, che segue a due analoghi provvedimenti del Tribunale di Milano nel 2015, per pratiche di concorrenza sleale a danno dei tassisti. Non è, in effetti, un caso che al centro delle contestazioni dei mesi scorsi da parte delle auto bianche vi sia proprio lo slittamento dell’entrata in vigore delle limitazioni ai servizi di noleggio con conducente, Uber compreso. Peraltro non mancano criticità anche laddove il legislatore ha deciso di intervenire. Lo dimostra l’approvazione, nel gennaio scorso, da parte della Camera della legge sull’home restaurant, attualmente all’esame del Senato e tuttavia già oggetto di forti critiche da parte dell’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato