Dieci anni di “premio” sono già di per sé un traguardo considerevole. La valenza diventa ancora maggiore data l’entità delle sfide che le imprese familiari si trovano ad affrontare nella fase di emergenza odierna. Capacità di reazione, proattività, resilienza saranno i tratti cruciali che l’iniziativa in oggetto si propone di premiare.
La partecipazione è libera e gratuita e la scheda di adesione è disponibile sul sito premiodipadreinfiglio.it
Otto le categorie in gara: Apertura del capitale e/o della governance; Donne al comando; Fratelli al comando; Giovani imprenditori; Innovazione; Internazionalizzazione; Piccole imprese; Storia e tradizione. Più un premio per il vincitore in assoluto.
Il Premio è promosso dalla LIUC Business School, e in particolare dal Centro su Strategic Management e Family Business, con il sostegno di Credit Suissee e KPMG, main sponsor della competizione, nonché il contributo di Mandarin Capital Partners. Il Premio si rivolge ad imprenditori ed aziende almeno alla seconda generazione, con fatturato superiore ai 10 milioni di euro e sede legale in Italia.
Sono oltre settecento gli imprenditori che dalla prima edizione si sono candidati e sono entrati in competizione in questo premio, dimostrando quanto sia sentito il desiderio dei figli come anche quello dei padri di dimostrare la loro capacità e la loro lungimiranza nel gestire e pianificare questa delicata fase della vita dell’impresa.
“Quando la sopravvivenza è a rischio, le famiglie imprenditoriali si mobilitano per preservare l’impresa, il cui valore non è solo economico, ma anche affettivo. Le imprese familiari si rivelano più efficienti e parsimoniose e, poiché meno indebitate, sono più solide e capaci di fronteggiare situazioni di crisi.” spiega il Prof. Salvatore Sciascia, Ordinario della Scuola di Economia dell’Università LIUC, incaricata di curare la parte scientifica e organizzativa del progetto.
“A ciò si aggiunge una forte valenza generazionale dell’impresa familiare, considerata un bene prezioso da tramandare a giovani imprenditori, che se capaci di cogliere a loro volta le sfide competitive, diventano il nuovo fulcro sul quale far leva per alimentare lo sviluppo aziendale”, aggiunge la Prof. Valentina Lazzarotti, Ordinario della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC.
“Come ricercatori LIUC, impegnati nello studio delle imprese familiari, non perdiamo l’occasione di esaltare la loro capacità di preservare e creare valore. Crediamo nel contributo essenziale delle nuove generazioni di imprenditori grazie a competenze sempre rinnovate, accompagnate da impegno e dedizione verso la propria realtà aziendale” – sottolinea il professor Federico Visconti, Rettore della LIUC.
L’edizione del 2019 è stata vinta da Antonio Carraro, azienda che fonda le sue radici nel 1910 a Campodarsego (Padova), leader dei trattori speciali multifunzionali destinati all’agricoltura specializzata.