Qualche numero…
235 sono stati gli studenti in mobilità, la maggior parte dei quali ha svolto il proprio periodo all’estero nel primo semestre, segnalando anche attività particolarmente innovative (tra le curiosità, quelle sulla cripto valuta e la più originale sui prodotti nutritivi a base di proteine di grillo, a Riga).
Con l’avvento della pandemia, nel secondo semestre, la metà degli studenti ha scelto di continuare la mobilità all’estero anche se i corsi sono stati erogati a distanza, mentre gli altri sono rientrati in Italia e hanno seguito i corsi dell’Università partner dalla propria residenza.
Il 94,02% degli studenti che ha effettuato uno scambio ritiene di aver migliorato le proprie capacità e competenze nel comprendere il valore di culture differenti
Il 90% ha apprezzato la capacità di trovare soluzioni in contesti complessi e sfidanti, di lavorare in gruppo e di organizzarsi in maniera autonoma
In particolare, gli studenti dichiarano di aver imparato ad adattarsi, ad essere flessibili, a cooperare con persone di background differenti. Si descrivono ora più consapevoli delle loro abilità e dei punti di forza e di debolezza, oltre ad essere diventati più curiosi e aperti.
Stage all’estero
Gli studenti che hanno svolto il tirocinio nel corso dell’anno, per le condizioni di “lavoro agile” nel quale si sono trovati per parte del percorso, hanno evidenziato nella totalità il miglioramento della propria capacità di organizzarsi il lavoro e le attività in maniera autonoma, di sapersi adattare ed agire in situazioni nuove, di analizzare in maniera critica dati e situazioni. Il 92,86% di loro conferma anche di aver migliorato le proprie competenze di settore.
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L’Ufficio Relazioni Internazionali, tramite accordi bilaterali con altre università europee e non, permette agli studenti di trascorrere un semestre o un anno all’estero e di ottenere al rientro il riconoscimento degli esami sostenuti. Scopri di più