Nel caso della LIUC, i numeri dicono che è stato conseguito il record delle immatricolazioni e che:
- gli immatricolati al 3 dicembre 2020 crescono dell’11% rispetto alla stessa data dell’anno precedente (+18% per i corsi di laurea triennali e +4,5% per i magistrali)
- tutti e quattro i corsi di Laurea attivi (Economia e Ingegneria Gestionale, triennale e magistrale) risultano in crescita, con percentuali che variano dal 8% al 14%
- le preimmatricolazioni in essere, cioè gli studenti che devono perfezionare la loro iscrizione alla Laurea Magistrale, porteranno, per fine aprile, ad una crescita globale, anno su anno, nell’intorno del 10%
- la LIUC, oltre a consolidare la propria posizione sul territorio e in Lombardia, rafforza la propria attrattività per gli studenti provenienti da altre regioni. La tendenza è ancora più evidente per le Lauree Magistrali, che sempre più riflettono una popolazione studentesca di respiro nazionale.
I “numeri” sono fonte di soddisfazione per quanto svolto nel recente passato. La semina ha generato un buon raccolto, in condizioni ambientali difficili. Ma il terreno deve essere incessantemente coltivato, a maggior ragione negli scenari socio-economici che ci attendono.
Nel corso del 2020, la Governance dell’Ateneo ha lavorato al piano strategico 2021-25, che sarà illustrato nelle prossime settimane agli organi competenti.
Il piano, in buona sostanza, punta a “fare meglio” quanto si sta facendo da qualche anno a questa parte. Il continuous improvement è uno dei principi fondamentali del buon management e proprio in nome e per conto di tale principio le azioni previste dal piano mirano a rafforzare gli elementi di unicità della LIUC rispetto al mercato e ai concorrenti.
Si lavorerà sulla didattica, investendo sui contenuti dei corsi e sui metodi, all’insegna di quella innovazione a cui il lockdown ci ha sollecitati e che rimane comunque destinata a lasciare il segno anche negli anni a venire. Sarà consolidata la “via LIUC al saper essere”, con le attività di Life Skills in action e con la diffusione in vari ambiti di attività della metodologia del Debate, volta a sviluppare le capacità di analisi documentale, di confronto dialettico e di pensiero critico.
Si lavorerà sulla ricerca. La conoscenza, prima di essere diffusa, deve essere creata e la ricerca, scientifica e applicata, serve a questo. Il piano delinea investimenti e azioni a supporto della ricerca e del phd (snodo fondamentale anche per avvicinare i giovani alla carriera accademica), anche attraverso alcuni progetti speciali finalizzati a differenziare la LIUC dai concorrenti.
Si lavorerà sulla terza missione, pilastro fondante dell’attività universitaria e delle relazioni con gli stakeholders. Il piano, in particolare, dedica una specifica attenzione agli obiettivi e alle azioni di sviluppo della LIUC Business School, avanguardia dei rapporti con le imprese e con le istituzioni.
Si lavorerà sul fronte dei servizi che arricchiscono la proposta di valore che l’Ateneo indirizza ai propri studenti, a cominciare dalle relazioni internazionali, il career service, le infrastrutture tecnologiche. Un’area di sviluppo è quella della “prossimità” alle esigenze personali degli studenti. Sono previste azioni specifiche per il tutoraggio (con un tutor per ogni corso) e per l’attività di counseling, con l’obiettivo di supportare gli studenti interessati nella lettura e nella definizione degli obiettivi personali e di carriera, a partire dalle proprie competenze e cercando di fronteggiare i tanti cambiamenti e le continue incertezze che il Covid porta con sé.
Da ultimo, ma non per ordine di importanza, si lavorerà sulla mobilità sociale, destinando ulteriori risorse per attrarre studenti di valore e per sostenerli nel loro percorso di studio.
Metaforicamente, il piano rappresenta un mosaico, costituito da tanti tasselli sui generis, non foss’altro perché una Università, in quanto organizzazione professionale, è un’azienda sui generis. Per costruire un mosaico di valore, negli scenari che ci attendono, servono apertura al cambiamento, decisioni coraggiose, capacità realizzative, investimenti sul patrimonio intangibile. Albert Einstein diceva che il genio è 1% talento e 99% lavoro duro. Forse nel piano c’è un pizzico di genialità. Quel che è certo, è che ci attende tanto lavoro, per la crescita dei nostri studenti e del nostro Paese. Questa è la filosofia gestionale con cui la LIUC, responsabilmente, guarda al proprio futuro.
Federico Visconti, Rettore LIUC – Università Cattaneo