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Campus Life

I “compiti delle vacanze” del Rettore, imparando dalle favole


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I “compiti delle vacanze” del Rettore, imparando dalle favole

Cara studentessa, caro studente

Vi trasmetto qualche pensiero agostano, imperniato sulle differenze tra eccellenza e mediocrità. Da qualche tempo a questa parte, per tante ragioni, vi ci sto dedicando una particolare attenzione. Ne ho parlato anche durante la Cerimonia di Laurea del 1 luglio… spero che qualcuno di voi se ne ricordi!

Siate sereni, non intendo affrontare la questione mettendo le vesti del Professore di Economia Aziendale. Sarebbe una mazzata, per me e per voi. Mi cimento piuttosto in un esercizio che suona un po’ da compiti delle vacanze: disquisire di eccellenza e di mediocrità prendendo spunto da qualche favola che continua ad avere molto da insegnare, non solo ai bambini, su come affrontare la vita e il mondo del lavoro.

L’eccellenza è visione, intrapresa, rischio. La mediocrità è miopia, inerzia, pavidità.  Scrive Franco Nembrini, in “Al lavoro con Pinocchio”: “L’alternativa a mastro Ciliegia: entra in scena Geppetto. Anche lui ha un sogno da realizzare. Ma è di tutt’altra ampiezza. Per mastro Ciliegia un pezzo di legno non è che un pezzo di legno, buono al massimo per fare una gamba di tavolino: ha un orizzonte ristretto. Geppetto ha un orizzonte sconfinato: nientemeno che ‘un burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali’. Vuole fare qualcosa di grande, di bello, di nuovo”.

L’eccellenza è impegno, fatica, responsabilità. La mediocrità è negligenza, pigrizia, incoscienza. Osserva Bruno Bettelheim, in “Il mondo incantato”: “La fiaba dei Tre Porcellini insegna in forma molto divertente e drammatica al bambino della scuola dell’Infanzia che non dobbiamo essere pigri e prendercela comoda, perché altrimenti potremmo perire. L’intelligente programmazione e la previdenza, unite al duro lavoro, ci permetteranno di trionfare anche sul nostro più feroce nemico: il lupo!”.

L’eccellenza è passione e coraggio. E’ sinonimo di verità. La mediocrità è indifferenza e opportunismo. E’ sinonimo di falsità. Andersen, ne “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, racconta di un sovrano vanitoso che, truffato da due sarti/imbonitori, passeggia completamente nudo tra i suoi sudditi. Nel bel mezzo delle lusinghe (false ed opportuniste) del popolo, si solleva la voce innocente di un bambino che esclama: “Ma il re è nudo! Non ha niente addosso!”.

L’eccellenza è umiltà, saggezza, pragmatismo. La mediocrità è presunzione, stupidità, evanescenza. Ne “Il corvo e la volpe”, Esopo fa ben capire che alla volpe non interessa per nulla la bellezza del corvo. Vuole solo rubargli il formaggio. L’insegnamento è chiaro: non si deve cedere alla vanità. Bisogna essere umili e rimanere con i piedi per terra anche se qualcuno ci riempie di complimenti. Potrebbero non essere sinceri e avere un secondo fine.

La macchina è lanciata…magari vi è venuta in mente qualche altra fiaba e, di riflesso, qualche altro insegnamento. Se fosse, missione compiuta!  Se non fosse, avete tempo per rimediare. In ogni caso qualche buon libro non guasta…non intenderete passare agosto a colpi di post e like, di foto e video condivisi?!

Buone vacanze, a voi e ai vostri cari,

Federico Visconti

 

Ps: la LIUC vi aspetta a settembre, tutti in presenza!

Pubblicato il 2 Agosto 2022
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