“Con Life Skills – spiega il prof. Vittorio D’Amato, Direttore del Centro sul Cambiamento, la Leadership e il Cambiamento Organizzativo della LIUC Business School – gli studenti avranno l’opportunità di sviluppare una serie di capacità che caratterizzano le principali fasi della vita: gestire sé stessi, raggiungere dei risultati, lavorare in team e proiettarsi al futuro, a partire dal proprio successo personale ed aziendale, con attenzione alla dimensione sociale e collettiva”.
Nel percorso sono coinvolti anche numerosi head hunter, che propongono agli studenti simulazioni di colloquio e assessment center per la valutazione del loro potenziale. “Tra le principali tipologie di attività proposte, quelle outdoor, che si svolgono in mezzo alla natura e sono occasioni per imparare ad entrare realmente in contatto con gli altri e a mettere da parte le nostre paure. Inoltre, i “coach” di questo percorso non saranno solo i docenti: grazie agli incontri ‘Learning from leaders’ gli studenti potranno infatti ascoltare le storie di lavoro e di vita di alcuni grandi top manager ma anche di campioni dello sport, esperti di comunicazione e altri rappresentanti di mondi ‘diversi’”.
Life Skills è un progetto nato a partire dagli stimoli che le stesse aziende forniscono all’Università sulle competenze più richieste per affrontare con successo il mondo del lavoro. Tra le imprese coinvolte: Sew Eurodrive, Festo, Gruppo Angelini, Wyser, Page Personnel.
Al tema delle soft skills la LIUC ha dedicato anche un libro, il nuovo volume della collana Università Cattaneo Libri di Guerini Next dal titolo “Soft skills per il management – Elementi essenziali per affrontare le nuove sfide”, a cura del prof. Vittorio D’Amato insieme a Daniela Mazzara (Direttore del Master in Human Resources Management della LIUC Business School) e Elena Tosca (Direttore del Master in Meccatronica & Management della LIUC Business School).
Il libro è un viaggio attraverso quelle “abilità morbide” che stanno al centro della rivoluzione del management e che, sempre di più, fanno la differenza. Tema chiave è certamente quello dell’evoluzione della leadership, che diventa 4.0: “In un mondo VUCA - volatile, ambiguo, complesso e incerto – spiega il prof. D’Amato – le persone non lasciano e non ‘sposano’ le aziende ma i capi. Capi che non possono prescindere da un’esigenza di ascolto manifestata in modo sempre più chiaro dai collaboratori, desiderosi di essere maggiormente coinvolti. Capi che devono essere dotati di intelligenza emotiva e dunque capaci di percepire le emozioni proprie e altrui. In sintesi, non più capi ma coach che ispirano, motivano, indirizzano. Dalla leadership, dunque, alla stewardship, in cui i responsabili di un’organizzazione si mettono al suo servizio anziché controllarla”. Inoltre, nel volume si analizzano alcune delle più conosciute “malattie” della leadership e si affrontano anche i temi della comunicazione e del problem solving e decision making.