L’aula Bussolati si è riempita di studenti, matricole LIUC ma anche una classe delle Superiori, martedì 25 ottobre 2022, per ascoltare Francesca Ambrosoli, la figlia di Giorgio Ambrosoli, l’avvocato nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana nel 1974 dall’allora governatore della Banca d’Italia, assassinato l’11 luglio 1979 per mano di un sicario assoldato da Michele Sindona.
Francesca ha presentato agli studenti il nuovo libro “Giorgio Ambrosoli” sottotitolo Dolore, Orgoglio, Memoria (San Paolo edizioni con prefazione di don Luigi Ciotti), scritto con la giornalista Luisa Bove durante il lockdown.
“È un libro colmo di amore, amore per l’Italia, per la famiglia, per la vita, con il sogno, coltivato fin da ragazzo da Giorgio Ambrosoli, di poter fare qualcosa per il proprio Paese”, ha detto Vittorio Coda, Professore Emerito di Strategia aziendale in Bocconi, che ha tratteggiato la storia di quegli anni agli studenti: “Se dovessi racchiudere in due parole Giorgio Ambrosoli, lo definirei un idealista militante”.
Il libro è stato scritto proprio per i giovani, per parlare a loro, ha rimarcato Luisa Bove. Contiene vissuti e ricordi “di quando mio papà c’era e poi non c’è stato più, ha tratteggiato la figlia. “Sapeva i rischi che avrebbe corso, eppure ha accolto l’incarico. Pensava di essere a capo di un’equipe, invece si è ritrovato solo. Tuttavia, è andato avanti, certo dell’importanza di fare qualcosa di buono per il nostro Paese e per l’Europa”. Parlava, dunque, già di Europa a metà degli Anni Settanta.
In cattedra, a passare la parola agli ospiti, c’era il Rettore Federico Visconti che ha raccolto le domande degli studenti rivolte anche alla moglie dell’avvocato, Annalori Gorla, seduta in prima fila tra i ragazzi.
