Il Festival della Statistica e della Demografia torna a Treviso dal 17 al 20 ottobre 2024 per la sua 10° edizione, in presenza o da remoto e vedrà la partecipazione del Rettore Federico Visconti.
“STATISTICHE SENZA FRONTIERE. Fiducia, etica, sistema: il futuro dei dati in Europa” è il tema di quest’anno dell’evento promosso da SIS (Società Italiana di Statistica), Istat (Istituto nazionale di Statistica) e da Società Statistica Corrado Gini, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di tutti partecipanti sull’importanza dei dati e delle statistiche per affrontare le sfide moderne.
Sabato 19 ottobre, in piazza Borsa, alle ore 17.00, appuntamento con il Caffè Economico, formula piacevole per uno spazio di divulgazione aperto a tutti. Qui Luciano Canova, economista, dialoga con Federico Visconti, Rettore LIUC. E’ l’occasione per riflettere sul valore dei dati e sul significato dei numeri, da considerare con rigore, all’interno dei contesti reali perché “quando il dato solleva un problema od evidenzia una opportunità, l’execution non dovrebbe girarsi dall’altra parte”, commenta il Rettore.
I dati nella vita quotidiana di cittadini e Paesi e l’Europa come collettore che consente di unirli. Spiegano gli organizzatori: “L’idea di avere delle statistiche senza frontiere si basa su un dualismo di significati che si riferisce, in primo luogo, ai confini geografici, che in questa edizione trascendono dalla dimensione nazionale a quella internazionale, prendendo in considerazione dati e fenomeni relativi all’Europa e ai suoi Stati membri. In secondo luogo, il titolo allude a quella barriera ideologica che separa la statistica dalle altre materie scientifiche, ad essa in realtà profondamente legate, come ad esempio la medicina, l’economia, le scienze sociali e l’ingegneria”.
Una statistica senza frontiere basata su evidenze solide, su una maggiore consapevolezza da parte dei non addetti ai lavori e sul dialogo tra le diverse comunità scientifiche e professionali può giocare oggi un ruolo cruciale non solo a livello nazionale, ma ancor di più a livello europeo.
