Alla LIUC i partecipanti (studenti che nell’anno scolastico 2017/18 hanno frequentato la classe terza, quarta e quinta) hanno potuto seguire un seminario su “Cogliere i segnali deboli come risorsa essenziale del leader” con il prof. Luciano Traquandi, docente della Scuola di Economia della LIUC: un incontro dedicato all’importanza di sviluppare una particolare sensibilità rispetto alle complessità organizzative, un "terzo occhio" capace di cogliere aspetti intangibili e immisurabili del lavoro. Nella seconda parte della mattinata, gli studenti, guidati dal prof. Tommaso Rossi e dall’ing. Giovanni Pirovano della Scuola di Ingegneria Industriale, hanno invece avuto accesso all’i – FAB, la fabbrica simulata 4.0 della LIUC, dove hanno potuto scoprire i pilastri della quarta rivoluzione industriale e toccare con mano gli elementi tecnologici su cui si fonda. In particolare, i partecipanti hanno scoperto come è possibile sfruttare gli strumenti digitali per progettare, gestire e migliorare fabbriche snelle e intelligenti, ovvero come è possibile essere dei "fuoriclasse" della quarta rivoluzione industriale.
“La LIUC considera un privilegio avere contribuito a questo Campus – commenta il prof. Michele Puglisi, Direttore del CARED (Centro d’Ateneo per la Ricerca Educativo Didattica e l’Aggiornamento) della LIUC –un’occasione per far conoscere ai partecipanti i due mondi delle soft e delle hard skills. E’ stata un’opportunità per far comprendere come la LIUC fa università, offrendo anche un contributo alla crescita individuale di questi studenti eccellenti, che domani saranno studiosi, scienziati e manager”.
66 i partecipanti, tutti destinatari di borse di studio, erogate da 38 donatori: “Per la prima volta – spiega Laura Ranca (Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio - Feduf) – questa iniziativa include una parte consistente in un contesto universitario: una scelta che ci consente di proporre agli studenti un assaggio della vita universitaria in una realtà particolare come quella della LIUC, da sempre vicina al mondo delle imprese.
Un modo, quindi, per andare oltre l’eccellenza di questi studenti nelle singole discipline e farli avvicinare al mondo del lavoro, sia approfondendo skills che fanno parte di tutti noi ma di cui è necessario prendere coscienza, sia scoprendo le professioni del prossimo futuro”.