“L’Università deve restare un’agorà, anche dopo il Covid che ci ha necessariamente portato a sperimentare nuove forme di didattica a distanza. Teniamo il buono di questa fase ma torniamo prima di tutto a vivere i nostri Atenei e fare incontrare gli studenti, anche fisicamente, con le imprese e gli attori dell’economia”: parola di Federico Visconti, Rettore della LIUC, ospite ieri, martedì 22 agosto 2023, al Meeting di Rimini nell’ambito di un incontro dal titolo “Dalla formazione universitaria all’inserimento in azienda: come trattenere i talenti nel nostro paese”.
Spunto di riflessione, uno studio a cura di Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà, che analizza il bagaglio formativo dei laureati in uscita dal sistema universitario nazionale, in termini di conoscenze professionali, digitali e soft skill.
“Oggi più che in passato – ha detto Visconti – come Università dobbiamo produrre energia per il mercato del lavoro. Come? Aggiornando ad esempio i contenuti dei corsi, al netto delle tante, troppe rigidità del sistema e dei vincoli ministeriali. E ancora, seguendo con attenzione i temi caldi dell’attualità ma anche evitando l’azzardo di improvvisarci esperti di un dato argomento dietro al quale non c’è ancora una robusta attività di ricerca”.
E ancora, rispetto alle azioni che il mondo universitario può mettere in atto per avvicinarsi concretamente alle imprese, il Rettore ha ricordato l’importanza di avere manager in cattedra durante le lezioni, se possibile di progettare insieme a loro i contenuti di alcuni corsi, ma anche il ruolo fondamentale del servizio di placement.
“Negli ultimi anni – ha ricordato – oltre 70.000 laureati hanno lasciato l’Italia e sono andati a vivere e a lavorare all’estero. Se vogliamo diventare anche noi attrattivi, è indispensabile puntare sugli investimenti in patrimonio intangibile”.
Visconti ha ricordato alcune iniziative che la LIUC ha sviluppato negli anni per rendere la propria offerta sempre più in linea con quello che richiede il mondo del lavoro: “Anzitutto, incontriamo, lo faccio anche io in prima persona, i recruiters delle aziende. Anche da qui, sviluppiamo e rinnoviamo costantemente tante attività. I nostri corsi, ad esempio, sono ricchi di casi aziendali, perché per noi la discussione di pezzi di vita delle aziende resta un caposaldo della formazione. Ma abbiamo investito anche in corsi sulle soft skills, sul pensiero critico, sulla capacità di argomentare attraverso il debate. In LIUC e in tanti Atenei italiani c’è molto di bello da scoprire ma c’è anche molto su cui lavorare. Un tema su tutti è quello dell’ottimizzazione delle risorse, a cui dobbiamo guardare sempre di più e in un’ottica manageriale”.
Il Rettore (che già nel 2019 aveva partecipato ad un incontro del Meeting) ha dialogato con Anna Castelli (Direttore Risorse Umane di Beta 80 Group), Marco Ceresa (Group Chief Executive Officer Randstad Italia), Giorgio De Rita (Segretario Generale Censis), Mario Mezzanzanica (Professore di Computer Science and Engineering, Università Milano Bicocca, Dipartimento Lavoro Fondazione per la Sussidiarietà). Ha moderato la tavola rotonda Massimo Ferlini, Presidente Fondazione Welfare Ambrosiano, Dipartimento Lavoro Fondazione per la Sussidiarietà.