Il progresso tecnologico, sempre più intenso e pervasivo e la cui celerità, in ipotesi, potrebbe superare di gran lunga la nostra capacità di prevedere gli effetti della sua applicazione, chiede un maggior sforzo del pensiero, al fine di riformulare gli schemi interpretativi e il linguaggio con i quali decifriamo e descriviamo gli eventi e le situazioni.
La tecnologia non è più un insieme di strumenti che l’uomo può semplicemente utilizzare o non utilizzare; è invece un habitat nel quale l’uomo è immerso e dal quale oggi è impossibile (e forse sciocco) solo ipotizzare un affrancamento. In particolare, l’intelligenza artificiale esprime in modo evidente quel grado (sempre maggiore) di autonomia e di autoregolazione che la tecnologia ha guadagnato nei confronti dell’essere umano.
Il convegno proposto, con il contributo di autorevoli accademici, mira ad offrire delle coordinate etiche e operative per muoversi in questa nuova “nicchia” tecnologica nella quale oggi ci troviamo.