La Sanità del futuro ha bisogno di ingegneri gestionali, integratori di processi e tecnologie, figure determinanti nelle decisioni delle direzioni strategiche di aziende sanitarie pubbliche e private.
E’ quanto emerso nel corso dell’evento organizzato all’Auditorium della LIUC, mercoledì 23 maggio 2018, sul “Perché un ingegnere gestionale in Sanità?” Nel corso della tavola rotonda con gli Amministratori Delegati Elena Bottinelli (IRCCS San Raffaele, IRCCS Galeazzi) e Francesco Galli (IRCCS Policlinico San Donato, Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Istituto Clinico San Siro, Policlinico San Marco e Policlinico San Pietro) e i Direttori Generali Massimo Lombardo (ASST Ovest Milanese) e Ida Ramponi (ASST Rhodense) è emerso chiaramente il bisogno di ingegneri gestionali per trasformare le informazioni in decisioni strategiche, per gestire e interpretare una moltitudine di dati a disposizione delle strutture sanitarie e consentire un’interazione tra unità organizzative complesse.
Multidisciplinari e multisettoriali sono le competenze richieste all’ingegnere gestionale in Sanità che deve avere la capacità di comprendere diverse esigenze e gestire le operations: saper pianificare e ottimizzare i processi quali ad esempio quelli relativi alle Sale Operatorie, agli Ambulatori e alla logistica di pazienti e materiali.
“Al momento non c’è un’altra figura in grado di svolgere il ruolo dell’ingegnere gestionale in Sanità”, ha ricordato Croce.
A testimoniare la validità del percorso Magistrale in Ingegneria gestionale Health Care System Management sono intervenuti Paola Bellini, Federico Gatto, Roberto Marchesani, Matteo Zuliani e Dario Romei, ex studenti LIUC, oggi professionisti operanti in strutture sanitarie. Diverse voci moderate da Emanuele Porazzi, docente della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC – Università Cattaneo.
Videointervista a Davide Croce