Resta, in ogni caso, il valore delle statistiche e la certezza che povertà estrema e diseguaglianze portano problemi di efficienza economica, come ricordato dal professor Rodolfo Helg, Direttore della Scuola di Economia e Management della LIUC, mentre Luca Corazzini, Ordinario di Economia politica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha spinto a riflettere sul benessere che non è certamente soltanto una questione monetaria, di reddito, come testimoniato dal cosiddetto paradosso di Easterlin secondo cui, quando aumenta il reddito, la felicità umana aumenta ma soltanto fino a un certo punto per poi diminuire. Entrano in gioco altri fattori come il tempo da dedicare a se stessi e agli altri, i rapporti tra le persone e le diversità da riconoscere perché la felicità sia una curva ascendente. Ed è proprio la diversità a generare valore quando essa è ricomposta da una visione unitaria della società e, di conseguenza, diventa fonte di crescita individuale ma anche sociale e, dunque, economica.
Agli adulti il compito di avere fiducia nei giovani che “devono avere fiducia nella vita e incontrare una promessa per cui fare fatica e impegnarsi”, ha indicato Delpini. Giovani e studenti che potranno farcela? “Devono farcela”, la risposta del Rettore Federico Visconti che ha ricordato il ruolo dell’Università nella valorizzazione dei talenti e nella costruzione di competenze e sapere, leve di crescita economica e di benessere.
