Trovare domande di ricerca, sondare la dimensione dell’approfondimento, misurarsi con diverse fonti, imparare a scrivere una bibliografia sono solo alcune delle attività che hanno visto coinvolti, dal 16 al 20 gennaio, 23 studenti di una classe IV° del Liceo Scientifico Galilei di Legnano, protagonisti della 15° edizione della Learning Week promossa dalla Biblioteca Mario Rostoni della LIUC.
Una settimana di full immersion nel mondo della ricerca documentale con lezioni frontali ma anche tanti lavori di gruppo e ricerche autonome. Un’esperienza che per tutti i partecipanti è valevole ai fini dell’alternanza scuola – lavoro.
“In questa edizione – racconta la Direttrice della Biblioteca Mario Rostoni, Laura Ballestra – siamo tornati sul tema dell’archeologia industriale come caso di ricerca documentale, con un focus sulle aziende tessili della Valle Olona, a partire dalla Cantoni, che intreccia la sua storia con quella della nostra Università. Come nelle precedenti edizioni, però, al di là della scelta dell’argomento, intendiamo lavorare sull’acquisizione di un metodo, con una prospettiva sfidante. I ragazzi hanno approfondito la ricerca e l’uso di documenti sulla storia delle aziende tessili, le tecnologie, la dimensione della sostenibilità, ciascuno cercando di individuare le proprie domande di ricerca. Il tutto attraverso libri ma anche banche dati e un esteso impiego del lavoro di gruppo”.
E non è tutto: “In questa edizione abbiamo dato particolare spazio anche alle professioni legate al mondo della ricerca, facendo incontrare gli studenti, ad esempio, con ricercatori e dottorandi”.
Una scelta molto apprezzata dai partecipanti: “Abbiamo avuto l’opportunità – spiega uno degli studenti, Edoardo – di conoscere meglio come funziona l’università. Abbiamo incontrato persone, scoperto i diversi servizi dell’ateneo e anche alcune curiosità come la possibilità per gli studenti di accedere al portale di Bloomberg, nota banca dati sui mercati finanziari”.
“Abbiamo ricercato e letto documenti in inglese, toccando con mano come questa lingua sia davvero il linguaggio per eccellenza della comunità scientifica” aggiunge Emma.