Meno ampia, e per certi versi ancora inesplorata, resta invece la ricerca scientifica sui fattori abilitanti e sulle barriere che, rispettivamente, supportano o frenano l’adozione di tali pratiche da parte delle imprese e quindi la progettazione di modelli di business circolari.
L’articolo dal titolo “Enablers and Barriers for Circular Business Models: an empirical analysis in the Italian automotive industry”, pubblicato su Sustainable Production and Consumption e scritto da Andrea Urbinati (docente della Scuola di Ingegneria Industriale) insieme a Simone Franzò e Davide Chiaroni del Politecnico di Milano fornisce prima di tutto una visione olistica dei fattori abilitanti e delle barriere che possono influenzare la progettazione di modelli di business circolari. In secondo luogo, presenta i risultati di una survey che ha coinvolto oltre sessanta aziende operanti nell’industria automotive italiana, portando alla luce l’importanza relativa dei suddetti fattori abilitanti e delle barriere identificati in tale settore.
In particolare, lo studio mette in evidenza come un forte commitment da parte del top management sia necessario per innescare la transizione delle aziende automotive italiane verso un’economia circolare. Emerge infine come le principali barriere in questo settore siano soprattutto legate al prodotto e alla struttura organizzativa e che solo attraverso lo sviluppo di una nuova mentalità imprenditoriale diventi possibile superarle.
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