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GeTRI – SWITCH, dalle analisi al progetto pilota


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GeTRI – SWITCH, dalle analisi al progetto pilota

Grazie al finanziamento ottenuto dal progetto GeTRI (Gestione Trasporto Inerti Intermodale) nell’ambito dell’Asse 3 (Mobilità Integrata e Sostenibile) del programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera 2014-2020, le capofila Provincia di Varese e Repubblica e Cantone Ticino, con il supporto tecnico dei partner italiani e svizzeri (ARS ambiente Srl, LIUC-Università Cattaneo, Provincia di Como, FSS Cargo SA e Regione Lombardia) hanno potuto costruire un ricco piano di azione che ha consentito, nei 36 mesi di sviluppo progettuale, di rispondere a tali interrogativi.
SWITCH ha studiato l’impiego di sistemi intermodali che prevedono l’integrazione del trasporto su gomma con quello ferroviario, al fine di ottimizzare il trasporto di inerti vergini dall’Italia verso la Svizzera e i rifiuti inerti dalla Svizzera verso l’Italia, valutandone gli impatti ambientali ed economici.

Con questo progetto si sono potuti analizzare approfonditamente le norme sulla gestione degli inerti e la fattibilità infrastrutturale, logistica ed economica del trasporto intermodale, realizzando un’analisi LCA (Life Cycle Assesment) e una valutazione degli impatti ambientali, un software che consente di effettuare simulazioni di trasporto e, non ultimo, si è testato lo switch modale con un caso pilota. Questo piano ha permesso di mettere a disposizione per tutti gli stakeholder diversi strumenti pratici per dare avvio al cambiamento.

Obiettivi nazionali ed europei

Il trasporto multimodale necessita di un forte impulso che aumenterà l’efficienza del sistema dei trasporti. Una priorità è quella di trasferire una parte sostanziale del 75 % dei trasporti interni di merci che oggi avviene su strada alle ferrovie e alle vie navigabili interne.

Nella visione del Green Deal europeo, è necessario rafforzare il dialogo bilaterale con i paesi partner, instaurando ove necessario meccanismi di collaborazione innovativi. Al fine di incentivare il trasporto intermodale, in particolare su ferrovia, dei rifiuti inerti dalla Svizzera all’Italia, SWITCH ha l’ambizioso obiettivo di promuovere la sottoscrizione di uno specifico accordo fra Canton Ticino e Regione Lombardia che preveda di massimizzare, nell’ottica della transizione verso l’economia circolare, il riciclaggio di questi materiali mediante una rete di impianti adeguati presenti sul territorio italiano e svizzero.

Prova pilota e conclusioni

Con SWITCH si è voluto testare quanto di teorico è stato studiato. Per questo, all’interno del progetto è stato organizzato, con la collaborazione di FFS Cargo, HUPAC, Gianni Oschner SA e Cava Fusi un trasporto pilota allo scopo di verificare la fattibilità tecnico-ferroviaria del trasporto, la quantificazione reale dei costi e il loro confronto con quelli del tutto-strada. Sono stati quindi individuati i punti critici e le possibili soluzioni alternative. La prova pilota, effettuata nel giugno 2021, ha riguardato il trasporto intermodale di quattro container caricati all’andata di rifiuti inerti, in particolare asfalto fresato, via Lugano Vedeggio-Bellinzona San Paolo-Luino-Gallarate, per poi ripercorrere il percorso inverso con carichi di sabbia vagliata.

Il test ha permesso di fornire una prima valutazione, sia dei costi del trasporto intermodale, sia dei suoi benefici, soprattutto sul piano ambientale, nonché di evidenziarne le criticità esistenti: il trasporto intermodale, sulle brevi distanze del caso pilota, costa certamente di più rispetto quello tutto-strada ma offre benefici di natura ambientale e sociale che compensano questi maggiori costi.

In termini di emissioni di CO2 il risparmio dovuto allo switch modale, nel caso del trasporto pilota, è quantificabile nel 23% circa di emissioni in meno, pur avendo pianificato una soluzione di trasporto più lunga per chilometraggio. Gli studi LCA e di impatto ambientale hanno permesso di estendere ed astrarre i dati del caso pilota per dare un valore quantitativo ed economico agli effetti dello switch modale sulle esternalità negative causate dal trasporto su gomma. L’LCA ha permesso di verificare che gli scenari di trasporto alternativi (tutto-ferro o ferro-gomma) mostrano un netto miglioramento rispetto allo scenario base (-50%), grazie al netto vantaggio ambientale del trasporto su ferro rispetto al trasporto su gomma (-80% per unità di trasporto) mentre l’analisi di impatto ambientale ha permesso di stabilire che il cambiamento modale richiede che sia la cava di origine sia il punto di destinazione siano in prossimità di un terminal ferroviario perché gli effetti su emissioni climalteranti, inquinamento, rumore, traffico, incidentalità e sicurezza siano maggiormente significativi.

Andando a quantificare economicamente le esternalità negative del trasporto si è verificato come i vantaggi ambientali dell’intermodale permettono di compensare gran parte dei maggiori costi senza però, sulle brevi distanze, compensarli completamente. A favore degli operatori di settore e degli enti interessati, nell’ambito del progetto, è stato infine realizzato un software che consente di effettuare delle simulazioni di trasporto, selezionando l’origine e la destinazione del percorso ed indicando il tipo di carico, se inerte vergine o rifiuto. Il sistema, dopo aver elaborato il percorso, permette di avere in output alcune indicazioni su costo e impatto ambientale del trasporto, stimate sulla base delle analisi e dagli studi condotti nell’ambito del progetto.

SWITCH si rivolge a enti di governo del territorio, aziende di trasporto di inerti vergini e rifiuti inerti, gestori delle infrastrutture ferroviarie, imprese di logistica di inerti e rifiuti inerti, gestori di scali intermodali, recuperatori di rifiuti inerti, produttori di inerti vergini. I fruitori del sistema viario, cittadini e turisti beneficeranno indirettamente delle azioni di progetto.

 

Pubblicato il 21 Dicembre 2021
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