Per ridurre l’impatto della logistica sull’ambiente, le aziende hanno a disposizione diverse iniziative, la cui adozione ed implementazione dipende da diversi fattori (economici, organizzativi, collaborativi, tecnologici). Tuttavia, spesso ci si focalizza sulle singole imprese tralasciando i vari attori, esterni al perimetro aziendale, che svolgono un ruolo altrettanto importante: governi, amministrazioni locali, ma anche i consumatori finali. Questo studio offre un’analisi dettagliata di come e perché vari attori (interni ed esterni alle aziende) contribuiscano all’adozione delle pratiche di logistica sostenibile.
Lo studio dal titolo “A call to action: a stakeholder analysis of green logistics practices”, pubblicato in The international journal of logistics management e curato da Lorenzo Bruno Prataviera e Alessandro Creazza (LIUC) con Sara Perotti (Politecnico di Milano), approfondisce in particolare come questi attori abbiano un impatto diverso sui vari fattori abilitanti, determinando una sorta di effetto a cascata tra i fattori stessi. Le aziende considerano prioritariamente gli aspetti economici, i quali sono il risultato di fattori esterni (per esempio, gli incentivi governativi) e collaborativi (per esempio, la collaborazione tra fornitori e clienti per condividere eventuali investimenti).
Lo studio quindi sottolinea come fornitori e committenti non possano più considerare le pratiche di logistica green da una prospettiva individuale, ma solamente come componenti di un sistema più ampio.