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Progetti di ricerca finanziati


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Progetti di ricerca finanziati

2024

Capoprogetto: Eliana Alessandra Minelli
Durata: 2024 – 2027

Il Progetto LISA (Learning, Inclusion, Salary, Ageing) ha l’obiettivo di studiare gli effetti locali dell’interazione tra quattro dimensioni di disuguaglianza – apprendimento continuo, inclusione nel mercato del lavoro, divario salariale, invecchiamento della forza lavoro – sulla competitività aziendale e sul mercato del lavoro nella parte italiana dell’Insubria. Obiettivo del progetto è produrre indicazioni di policy e pratiche manageriali con l’obiettivo di accrescere la ccompetitività delle imprese e la capacità di attrarre, rafforzare e trattenere il capitale umano nell’area insubrica italiana, sostenendo lo sviluppo locale.

Capoprogetto: Emanuela Foglia
Durata: 2024 – 2027

Parole chiave:

validation, adaptation, model, multidimensional, transcultural, rehabilitation, cognitive

 Descrizione:

Among NCD-related disabilities, cognitive impairment significantly burdens patients and their caregivers with specific long-term rehabilitation needs. Technology-enabled continuity of care may scale up the healthcare services to a broader target of people, that could benefit from telerehabilitation interventions able to deliver care at home.

New digital solutions implementation is often validated and regulated within the local or regional contexts, becoming viable, effective healthcare systems, without a large-scale global impact.

The knowledge to design sustainable and accessible healthcare services remains locally confined, not transferable to different contexts needing a reorganization of the healthcare system, a procedures/processes contextualization, an adaptation of professional figures involved, and a local definition of the reimbursement tariffs of reference.

A local adaptation could not be sufficient: the rehabilitation programs contents should also reflect the beliefs, attitudes, life background, typical of different geographical settings and therefore can be different from area to area. Moreover, the rehabilitation contents should be updated and diversified according to the transcultural characteristics of patients and the transnational features (such as attitudes, habits, life-styles, etc…).

The “MI RICORDO Project” aims to purpose a multidimensional model that, starting from the MAST (Model for Assessment of Telemedicine) approach, could support the effective validation and adaptation of telemedicine digital solutions in the different countries, considering safety, clinical effectiveness, patient perspectives, economic aspects, organizational domains, socio-cultural, legal, ethical aspects, finally acceptability, and reimbursement concerns.

This goal will be achieved by studying and redesigning an innovative digital healthcare solution, able to offer continuity of care for people with cognitive impairment, already developed in the Italian context, for its transferability and adaptation in 3 different transnational contexts (Italy, Portugal and France).

Partners will be firstly engaged in the translation, contents and transcultural adaptation of the innovative RICORDO (Rehabilitation Intervention of COgnitive Resources Domain-Oriented) rehabilitation care pathway.

RICORDO is based on a technology-enabled digital solution for the cognitive rehabilitation of people currently experiencing (such as acquired brain injury) or likely to experience cognitive disability (such as early neurodegenerative conditions).

This solution could be delivered through a telerehabilitation platform (web-based) or as a digital therapeutic (app-based), with an adaptable level of cognitive activities’ incremental difficulty.

The cognitive rehabilitation content covers most of the DSM-5 neurocognitive domains and can be organized into different rehabilitation program templates to meet tailored rehabilitation needs.

The RICORDO telerehabilitation path model has been previously pilot-tested (Rossetto et al., 2023) in a group of people with neurodegenerative disease (Mild Cognitive Impairment) in Italy.

The cognitive rehabilitation program was a specific intervention delivered with telerehabilitation platform (patients’ homes), intensive frequency (five days per week, 30-40 min per day) and limited duration (6 weeks) to promote cognitive abilities.

The clinical partners will test the acceptability and feasibility of this care pathway model. The solution efficacy could be tested in three pilot settings (such as hospital, nursing home, and home care setting), in different transnational contexts (Italy, Portugal and France). Two feasibility study and one randomized controlled trial will be designed and implemented for validating the digital solution effectiveness.

Digital solution and care pathway will be validated also through the MAST model, with a multidimensional approach.

2023

Capoprogetto: Andrea Urbinati
Durata: 2023 – 2025
Parole chiave: breakthrough innovation; learning by failure; medical devices industry; search strategies; R&D collaborations; product recalls

Descrizione:

“Va bene celebrare il successo, ma è più importante ascoltare le lezioni del fallimento.” ― Bill Gates Mentre un imprenditore come Bill Gates riconosce la necessità di analizzare attentamente le ragioni del fallimento e imparare da esse, gli studiosi hanno prestato meno attenzione allo studio di come i fallimenti influenzano i processi di un’azienda e di come l’intera organizzazione potrebbe imparare dai suoi errori.   La necessità di capire come le aziende reagiscono e imparano in caso di fallimento è particolarmente importante nei processi innovativi, che hanno maggiori probabilità di fallire a causa della loro incertezza, rischio e complessità. Qualsiasi azienda che potesse trarre vantaggio dall’apprendimento da progetti di innovazione falliti potrebbe migliorare la propria performance innovativa. Questo aspetto è interessante se si considera lo sviluppo di un particolare tipo di innovazione: le scoperte rivoluzionarie. I processi innovativi finalizzati a innovazioni di tale impatto sono caratterizzati da una maggiore novità e possibilmente da una maggiore probabilità di fallimento. Mentre la ricerca di innovazioni rivoluzionarie potrebbe portare a più fallimenti, le aziende potrebbero comunque migliorare la propria capacità di innovazione e sviluppo rivoluzionario attraverso un processo efficiente ed efficace di apprendimento dal fallimento. Il presente progetto mira a contribuire a risolvere una questione rilevante per la società, vale a dire lo sviluppo di dispositivi medici innovativi più sicuri, analizzando come le capacità delle aziende di sviluppare innovazioni rivoluzionarie possano essere influenzate dall’apprendimento dal fallimento. Una migliore comprensione di come le innovazioni nel settore sanitario possano supportare le aziende europee nell’affrontare la complessità, l’incertezza, i rischi, i requisiti di qualità e di sicurezza che caratterizzano questo processo. La definizione di approcci più efficaci per lo sviluppo di innovazioni rivoluzionarie può migliorare l’innovatività e la competitività delle imprese, nonché i risultati sanitari raggiunti dai cittadini, dagli operatori sanitari e dai sistemi sanitari nazionali e regionali. Il progetto si propone di raggiungere due obiettivi principali. In primo luogo, una valutazione quantitativa delle relazioni tra la capacità dell’impresa di sviluppare innovazioni rivoluzionarie e l’emergere di fallimenti dell’innovazione, con un focus specifico sui due approcci più rilevanti che le imprese utilizzano per far fronte all’incertezza: strategie di ricerca (ovvero l’equilibrio tra esplorazione e sfruttamento) e collaborazioni di ricerca e sviluppo. Ciò consentirà di definire un quadro nuovo e sistematico, arricchendo la letteratura esistente chiarendo in quali condizioni il fallimento dell’innovazione può favorire o ostacolare le innovazioni rivoluzionarie.   Questo nuovo quadro viene quindi sfruttato per perseguire il secondo obiettivo, mirando a sviluppare una serie di migliori pratiche, ovvero strumenti e procedure manageriali, che le aziende possono implementare per sfruttare meglio l’apprendimento dovuto al fallimento nei loro futuri sforzi innovativi. Queste migliori pratiche derivano da molteplici casi di studio in cui gli approfondimenti forniti dal quadro quantitativo vengono ulteriormente analizzati e allineati con i processi di innovazione interna portati avanti dalle aziende che operano nel settore dei dispositivi medici.

 

“It’s fine to celebrate success but it is more important to heed the lessons of failure.” ― Bill Gates   While an entrepreneur like Bill Gates recognizes the need to scrutinize the reasons for failure and learn from them, scholars have paid less attention to studying how failures affect a firm’s processes and how the whole organization might learn from its errors.   The need to unravel how firms react and learn by failure is particularly salient in innovative processes, which are more likely to fail   because of their uncertainty, risk, and complexity. Any firm that could reap the benefits of learning from failing innovation projects   might improve its innovative performance. This aspect is compelling when looking at the development of a particular type of   innovation: breakthroughs. Innovative processes finalized to such impactful innovations are characterized by more novelty and   possibly more likelihood to fail. While searching for breakthrough innovations might lead to more failures, firms might still enhance   their innovation capacity and breakthrough development through an efficient and effective process of learning by failure.   The present project aims to contribute to solving a relevant issue for society, i.e. the development of safer breakthrough medical   devices, by analyzing how firms’ capabilities to develop breakthrough innovations may be affected by learning by failure. A better   understanding of how breakthroughs in the health industry may support European firms in dealing with the complexity, uncertainty,   risks, quality, and security requirements that characterize this process. The definition of more effective approaches for developing   breakthrough innovations may enhance the firms’ innovativeness and competitiveness as well as the health outcomes achieved by   citizens, healthcare providers, and national and regional health systems.   The project aims to achieve two main objectives. First, a quantitative assessment of the relationships between the firm’s capability   to develop breakthrough innovations and the emergence of innovation failures, with a specific focus on the two most relevant   approaches that firms use to cope with uncertainty: search strategies (i.e. the balance between exploration and exploitation) and   R&D collaborations. This will allow for defining a novel, systematic framework, enriching the existing literature by clarifying under   which conditions innovation failure may favor or hamper breakthrough innovations.   This novel framework is then exploited to pursue the second objective, aiming at developing a set of best practices, i.e. managerial   tools and procedures, that firms can implement to better exploit learning by failure in their future innovative efforts. These best   practices result from multiple case studies in which the insights provided by the quantitative framework are further analyzed and   aligned with the internal innovation processes carried out by firms operating in the medical devices industry.  

Partner:

Capoprogetto: Andrea Urbinati
Durata: 2023 – 2025
Parole chiave: management engineering; decision making; environmental and ecological economics; circular economy; circular transition

Descrizione:

Per supportare la transizione verso l’EC, le aziende sono chiamate a sviluppare e implementare iniziative di EC efficaci. A tal fine, necessitano di strumenti decisionali adeguati, che li supportino nell’identificazione e nella realizzazione dell’insieme più adeguato di queste iniziative e nella valutazione dei risultati ottenuti. Anche se in questi anni sono aumentate le ricerche sull’EC, pochissimi studi hanno affrontato la questione da un punto di vista strategico (Bocken et al., 2016). La maggior parte di essi ha proposto tassonomie dei modelli di business dell’EC (Pieroni et al., 2019), con poche argomentazioni teoriche su quali strategie di EC da adottare in contesti e circostanze specifici. Il nostro obiettivo è rispondere a questa esigenza sviluppando uno strumento decisionale integrato per l’EC che supporti tre fasi chiave: 1) la fase strategica, suggerendo alle aziende le strategie di CE più efficaci da adottare, 2) la fase di pianificazione, identificando le pratiche manageriali da adottare. essere implementate per mettere in pratica le strategie CE selezionate, e 3) la fase di controllo, proponendo indicatori specifici per monitorare i progressi e i risultati complessivi raggiunti (Figura 1).

Per perseguire questo obiettivo, adottiamo un approccio teorico basato sulle capacità. Sosteniamo che le capacità produttive (come le infrastrutture o la tecnologia) consentono alle imprese di adottare efficacemente le strategie di CE. Per identificare il corretto adattamento tra le strategie di EC e le capacità produttive, abbiamo attinto ai recenti strumenti di complessità economica utilizzati per catturare le capacità di produzione verde del Paese (Higaldo et al., 2007; Fraccascia et al., 2018; Mealy e Teytelboym, 2020). Svilupperemo appositamente un indice di “prossimità” che cattura questo adattamento. Maggiore è la prossimità, più le imprese di un dato settore economico hanno le capacità produttive adeguate per implementare efficacemente quella specifica strategia di CE.  Inoltre, sosteniamo che l’insieme appropriato di pratiche manageriali che consentano l’implementazione delle strategie di EC si baserà su un insieme più ampio di capacità specifiche delle imprese. Queste pratiche manageriali possono coinvolgere fattori strategici, organizzativi e tecnologici, che influenzano il successo dell’implementazione della strategia CE all’interno dell’azienda (Urbinati et al, 2017; Ünal et al., 2019a). Il nostro obiettivo è definire uno strumento che assista la fase di pianificazione supportando la selezione di un insieme specifico di pratiche manageriali, adattandosi alle capacità delle aziende e alla strategia CE selezionata.  Per garantire che le pratiche di CE siano effettivamente implementate, è importante che il processo di implementazione sia monitorato attraverso adeguati indicatori di CE. È stato sviluppato un elevato numero di misurazioni delle prestazioni, diverse per scopo, ambito, metodologia e scala (Fraccascia e Giannoccaro, 2020). Nonostante ciò, mancano ancora linee guida chiare per progettare e selezionare gli indicatori di prestazione CE. Di conseguenza, classifichiamo gli indicatori CE e sviluppiamo uno strumento che assiste la progettazione e la scelta degli indicatori di prestazione CE che corrispondono alle pratiche CE selezionate.

 

To support transition to CE, firms are called to develop and implement effective CE initiatives. To this aim, they need proper decision-making tools, supporting them in identifying and carrying out the best suitable set of these initiatives and in evaluating the obtained results. Even though in these years there has been a growing amount of research on CE, very few studies have addressed this issue from a strategic point of view (Bocken et al., 2016). Most of them have proposed taxonomies of CE business models (Pieroni et al., 2019), with little theoretical argumentation for what CE strategies to be adopted in specific contexts and circumstances. Our aim is to address this need by developing an integrated decision-making tool for CE supporting three key phases: 1) the strategic phase, suggesting firms the most effective CE strategies to be adopted, 2) the planning phase, identifying the managerial practices to be implemented for putting into practice the selected CE strategies, and 3) the control phase, proposing specific indicators to monitor the progress and the overall results achieved (Figure 1).

To pursue this aim, we adopt a capability-based theory approach. We argue that the production capabilities (such as infrastructure  or technology) enable firms to effectively adopt the CE strategies. To identify the proper fit between CE strategies and the  production capabilities, we drawn on recent economic complexity tools used to capture the country’s green production capabilities  (Higaldo et al., 2007; Fraccascia et al., 2018; Mealy and Teytelboym, 2020). We will purposively develop a “proximity” index  capturing this fit. The higher the proximity, the more the firms in a given economic sector have the proper production capabilities to  effectively implement that specific CE strategy.  Furthermore, we argue that the appropriate set of managerial practices that allow the implementation of CE strategies will be based  on a wider set of specific firms’ capabilities. These managerial practices can involve strategic, organizational, and technological  factors, affecting the successful implementation of CE strategy within the firm (Urbinati et al, 2017; Ünal et al., 2019a). Our aim is to  define a tool that assists the planning phase by supporting the selection of a specific set of managerial practices, fitting the firms’  capabilities and the CE strategy selected.  In order to guarantee that the CE practices are effectively implemented, it is important that the implementation process is monitored  by means of proper CE indicators. A high number of performance measurements have been developed, differing in purpose, scope,  methodology, and scale (Fraccascia and Giannoccaro, 2020). Despite this, clear guidelines to design and select CE performance  indicators are still lacking. Accordingly, we classify CE indicators and develop a tool that assists the design and choice of CE  performance indicators matching the selected CE practices. 

Partner:

Capoprogetto: Chiara Gigliarano
Durata: 2023 – 2025
Parole chiave: New poor; New inequality; Mutldimensional and fuzzy approaches; Small area estimation; Social policies; Microsimulation models

Descrizione:

La guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’aumento dell’inflazione pongono sfide diverse poiché rischiano di esacerbare gli effetti della recente pandemia di Covid-19, aumentando le disuguaglianze e cambiando gli scenari di povertà in tutto il mondo. L’importanza di questi temi richiede di verificare quali siano le politiche e gli approcci migliori per affrontare efficacemente le conseguenze di questi eventi.   MYPEOPLE si propone di affrontare le conseguenze di questa crisi sul benessere delle persone, sull’inclusione sociale, sugli stili di vita e sui comportamenti al fine di monitorare il peggioramento delle condizioni di vita delle persone già vulnerabili alla povertà e scoprire nuove persone che chiedono aiuto sociale ed economico, soprattutto tra le classi medie classi. Inoltre, l’aumento dei prezzi di alcuni generi alimentari essenziali ha un effetto cruciale sugli stili di vita e sulle abitudini delle persone. Mentre è noto che la pandemia ha influito sulle prospettive lavorative, sulle possibilità economiche, sulla socialità, sullo sport, sui comportamenti di consumo alimentare e sulle abitudini/comportamenti alimentari sani, resta del tutto inesplorato l’effetto sinergico e le sue differenze tra territori o specifici gruppi di popolazione.   La strategia di ricerca di MYPEOPLE è pertanto caratterizzata dai seguenti quattro obiettivi fondamentali: 1) Analizzare gli attuali sistemi di welfare delle tre regioni oggetto di studio (Lombardia, Toscana e Campania). Le regioni coinvolte nel progetto MYPEOPLE rappresentano tre importanti aree del Nord, Centro e Sud Italia dove la qualità e le condizioni di vita sono notevolmente diverse.   2) Effettuare indagini probabilistiche nelle tre regioni e costruire un dataset con informazioni aggiornate sulle condizioni di vita delle famiglie, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza alimentare. A quello della pandemia, infatti, si aggiungerà l’effetto di sostituzione dei prodotti alimentari dovuto all’impoverimento delle famiglie a seguito della crisi energetica e dell’indisponibilità di alcune materie prime, con peculiarità locali che dipendono dalla presenza sul territorio di associazioni a scopo benefico. vocazione, sulle condizioni ambientali, sulla presenza di prodotti più o meno sani e sulle politiche attuate dai governi locali.   3) Utilizzare i risultati dell’indagine per fornire una raccolta di indicatori a livello locale e stimare modelli statistici per misurare gli effetti delle recenti crisi sulle condizioni di vita delle famiglie da una prospettiva multidimensionale.   4) Valutare le politiche pubbliche di welfare attraverso l’analisi dei risultati dell’indagine e formulare raccomandazioni politiche per il miglioramento del sistema di welfare locale. Il progetto è caratterizzato da specifiche dimensioni territoriali per poter proporre strategie di intervento che tengano conto dell’eterogeneità territoriale delle aree indagate e dei bisogni specifici delle diverse categorie di persone e/o famiglie.

 

The war in Ukraine, the energy crisis, and rising inflation pose different challenges as they risk exacerbating the effect of the recent   Covid-19 pandemic, increasing inequalities and changing poverty scenarios worldwide. The importance of these themes calls for   ascertain what the best policies and approaches are to effectively face up to the consequences of these events.   MYPEOPLE aims to address the consequences of this crisis on people well-being, social inclusion, lifestyles and behaviours in order to   monitor the worsening living conditions of people already vulnerable to poverty and discover new people asking for social and   financial help, especially among the middle classes. Furthermore, the rise in the prices of certain essential foodstuffs has a crucial   effect on people’s lifestyles and habits. While it is known that the pandemic has affected job prospects, economic possibilities,   sociality, sports, food consumption behaviours and healthy eating habits/behaviours, the synergistic effect and its differences among   local areas or specific population groups are completely unexplored.   Accordingly, MYPEOPLE’s research strategy is characterised by the following four basic objectives:   1) Analyse the current welfare systems of the three regions under study (Lombardia, Toscana, and Campania). The regions involved   in MYPEOPLE project represent three important areas of the North, Centre and South of Italy where the quality and conditions of life   are considerably different.   2) Carry out probability-based surveys in the three regions and build a dataset with updated information on household living   conditions, with a special focus on health and food safety. Indeed, the substitution effect of food products due to the impoverishment   of families following the energy crisis and the unavailability of certain raw materials will be added to that of the pandemic, with local   peculiarities that depend on the presence in the territory of associations with a charitable vocation, on the environmental conditions,   on the presence of products more or less healthy and on the policies implemented by local governments.   3) Use the survey results to provide a collection of indicators at a local area level and estimate statistical models for measuring the   effects of the recent crises on household living conditions from a multidimensional perspective.   4) Evaluate welfare public policies through the analysis of survey results and formulate policy recommendations for local welfare   system improvement. The project is characterised by specific territorial dimensions to be able to propose intervention strategies that   take into account the territorial heterogeneity of the investigated areas and the specific needs of the different categories of people   and/or families.  

Partner:

Capoprogetto: Raffaella Manzini
Durata: 2023 – 2025
Parole chiave: agent-based modelling; innovation; inequality mitigation; sustainable development; macroeconomic policies; complex systems

Descrizione:

Lo sviluppo sostenibile e la mitigazione delle disuguaglianze sono due sfide principali che il governo e i regolatori politici devono affrontare in generale e ancor più dopo le crisi globali. Queste sfide richiedono soluzioni innovative che devono considerare i sistemi economici e di innovazione come sistemi complessi caratterizzati da relazioni non lineari tra i loro elementi costitutivi e da evoluzioni continue dinamiche. Seguendo questa premessa, il presente progetto mira a sviluppare una piattaforma modello basata su agenti per eseguire valutazioni ex-ante di misure politiche innovative in un laboratorio virtuale, per identificare linee guida politiche che promuovono l’innovazione come motore dello sviluppo sostenibile e della mitigazione delle disuguaglianze di paesi e regioni. . L’obiettivo generale del progetto è quello di arricchire il modello EURACE, che include diversi tipi di agenti economici e policy maker (ad esempio, il governo e la banca centrale, responsabili rispettivamente della politica fiscale e monetaria) con i processi e le reti di innovazioni .

In particolare, i produttori di beni strumentali, che producono beni di investimento (ovvero macchinari), e i produttori di beni di consumo saranno collegati da reti di innovazione e queste contribuiranno a implementare l’innovazione aziendale in modo più rapido ed efficiente. Verranno prese in considerazione sia le innovazioni tecnologiche che quelle di processo. Nel progetto, l’unità di analisi di riferimento sarà l’Italia e diverse articolazioni territoriali (ad esempio, le Regioni italiane) saranno incluse nell’analisi al fine di valutare i diversi livelli territoriali e la loro eterogeneità in termini di prestazioni di innovazione e percorsi di sviluppo. La versione arricchita di EURACE ci consentirà di simulare con un approccio bottom-up gli effetti di un mix di politiche fiscali, monetarie e sociali. Il progetto avrà un impatto scientifico e tecnologico migliorando lo stato dell’arte delle metodologie e delle tecniche utilizzate per sviluppare strumenti a supporto di grandi sfide come lo sviluppo sostenibile e la mitigazione delle disuguaglianze e, in generale, il processo di elaborazione delle politiche. Per sua natura, il progetto arricchirà e farà avanzare le tecnologie attuali nei campi della modellazione e simulazione basate su agenti. Il progetto avrà anche un impatto sociale ed economico migliorando le conoscenze e gli strumenti per sostenere paesi, regioni e organizzazioni industriali. Infatti, il coordinamento non convenzionale tra politiche fiscali e monetarie, misure di regolamentazione dei mercati e dei settori, aspettative degli agenti economici in grado di gestire la complessità del sistema economico (tenendo adeguatamente conto dell’eterogeneità, della razionalità limitata e delle reti interagenti) consentirà aiutare i policy maker ad evitare i maggiori impatti negativi delle crisi globali e a migliorare il benessere dei cittadini.

 

 

Sustainable development and inequality mitigation are two main challenges that government and policy regulator have to address in general and even more after global crises. These challenges ask for innovative solutions that must consider economic and innovation systems as complex systems characterised by non-linear relations among their constitutive elements and by dynamic continuous evolutions. Following this premise, the present project is aimed at developing an agent-based model platform to perform ex-ante evaluations of innovative policy measures in a virtual laboratory, to identify policy guidelines fostering innovation as driver of sustainable development and inequality mitigation of countries and regions. The general objective of the project is to enrich the EURACE model, that includes many different kinds of economic agents and policy makers (e.g., the government and the central bank, responsible for fiscal and monetary policy, respectively) with the processes and networks of innovations. In particular, the capital good producers, which produce investment goods (i.e., machineries), and consumption goods producers will be connected by innovation networks and these will help to implement business innovation faster and more efficiently. Both the technological and process innovations will be considered. In the project, the reference unit of analysis will be Italy and different territorial articulations (i.e., Italian Regions) will be included in the analysis in order to evaluate diverse territorial levels and their heterogeneity in terms of innovation performances and development paths. The enriched version of EURACE will allow us to simulate with a bottom-up approach the effects of a mix of fiscal, monetary and social policies. The project will have a scientific and technological impact improving the state-of-the-art of methodologies and techniques used to develop tools for supporting big challenges such as the sustainable development and inequality mitigation, and, in general, the policy making process. By its nature, the project will cross-fertilize and advance current technologies in the fields of agent-based modelling and simulation. The project will have also a social and economic impact by improving knowledge and tools for supporting countries, regions, and industrial organizations. Indeed, non-conventional coordination among fiscal and monetary policies, regulatory measures of markets and sectors, expectations of economic agents able to manage the complexity of the economic system (by properly taking into account the heterogeneity, the bounded rationality and the interacting networks) will help policy maker in avoiding the major negative impacts of global crises and in improving the citizen welfare.

Partner:

Capoprogetto: Rossella Pozzi
Durata: 2023 – 2025
Parole chiave: Teaching Factories (TF); Learning Spaces and Activities; Circular Economy; Sustainable and circular manufacturing; Servitization; Industry 4.0

Descrizione:

Gli ultimi decenni hanno mostrato chiaramente l’importanza del settore manifatturiero nella nostra società, a livello globale e nazionale. Il settore manifatturiero genera valore per il commercio globale, rappresenta la maggior parte dei posti di lavoro e contribuisce al valore economico globale. L’Italia è tra i principali attori nel settore manifatturiero e il manifatturiero è il settore principale che contribuisce all’economia nazionale. Sfortunatamente, il settore manifatturiero, se non adeguatamente gestito e sviluppato, ha anche degli impatti profondi sulla nostra società: il riscaldamento globale, l’inquinamento e l’esaurimento delle risorse, solo per citarne alcuni. Ciò non è più accettabile. Per le prossime generazioni è necessario un nuovo modello sostenibile, così come una nuova produzione sostenibile e circolare. L’Europa – radicata nel settore manifatturiero fin dalla prima rivoluzione industriale – sta guidando questo dibattito a livello globale, con la sua strategia di sviluppo sostenibile. La produzione sostenibile richiede molte trasformazioni, dalle abitudini dei clienti agli impianti di produzione, dalle catene aperte ai processi chiusi e circolari. Tra queste trasformazioni, l’evoluzione tecnologica agisce – come sempre – in modo spinto. Il progresso tecnologico potrebbe fornire soluzioni adeguate per una produzione più verde, affidabile, resiliente e sostenibile sotto l’egida della quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0). Tale evoluzione industriale sta diventando una preoccupazione fondamentale per molte organizzazioni a causa delle sfide portate avanti. Ci si aspetta che gli istituti di istruzione superiore forniscano ai laureati le conoscenze e le competenze necessarie per supportare le organizzazioni a rimanere competitive in un contesto di Industria 4.0, ma i rapidi progressi della tecnologia sollevano dubbi sulla possibilità che ciò possa essere raggiunto con modelli educativi standard. Affrontare questa sfida e quelle future richiede cambiamenti trasformativi nel modo in cui gli studenti di ingegneria vengono formati, rimodellando la comprensione di quali sono i contenuti (conoscenze, abilità e competenze) che gli ingegneri dovrebbero possedere, come le attività di apprendimento (LA) dovrebbero essere sviluppate per consentire l’apprendimento delle competenze e valutazione, come dovrebbe essere insegnata e come dovrebbero essere progettati gli spazi di apprendimento (LS). Il progetto TechFact mira a sostenere la formazione degli studenti di ingegneria e tecnica, fornendo loro le competenze e gli strumenti necessari per affrontare tempi così difficili. Il progetto vuole definire le linee guida per la progettazione di nuovi LS e LA da utilizzare nel moderno campo della formazione manifatturiera, per supportare un’esperienza di apprendimento efficace e adeguata. Il progetto si basa su un elenco di attività di ricerca empirica, da condurre nelle fabbriche didattiche disponibili tra i partner del progetto e nelle loro reti internazionali. I risultati della ricerca hanno lo scopo di informare la progettazione di LS e LA che considerano la questione cruciale della sostenibilità, della circolarità e della digitalizzazione e di contribuire agli attuali sviluppi verso un nuovo paradigma nella formazione dell’ingegneria industriale. I risultati avranno diverse implicazioni per la ricerca futura che coinvolge LS e LA nella formazione manifatturiera.

 

The last decades have clearly shown the relevance of manufacturing in our Society, at the global and national levels. Manufacturing   generates value for global trade, accounts for most of the jobs, and contributes to global economic value. Italy is among the top   players in manufacturing, and manufacturing is the main sector contributing to the national economy. Unfortunately, manufacturing – when not properly managed and developed – has also some deep impacts on our Society: global warming, pollution, and resource   depletion to name a few. This is no more acceptable. For the next generations, a new sustainable model is needed, and new   Sustainable and Circular Manufacturing is needed too. Europe – rooted in manufacturing since the first industrial revolution – is   leading this discussion globally, with its Sustainable Development Strategy. Sustainable Manufacturing calls for many   transformations, from customers’ habits to production facilities, from open chains to closed and circular processes. Among these   transformations, technological evolution is acting – as usual – in a push way. Technological progress could provide suitable solutions   for greener, more reliable, resilient, and sustainable manufacturing under the umbrella of the fourth industrial revolution (Industry   4.0). Such industrial evolution is becoming a key concern for many organizations due to the challenges brought forward. Higher   Educational Institutions are expected to arm graduates with the knowledge and competencies required to support organizations to   remain competitive in an Industry 4.0 context, but the rapid advances in technology raise doubts about whether this can be   achieved with standard educational models. Meeting this and future challenges requires transformational changes in the way   engineering students are educated, reshaping the understanding of what are the contents (knowledge, skills, and competencies)   engineers should possess, how Learning Activities (LA) should be developed to allow competencies learning and assessment, how it   should be taught, and how Learning Spaces (LS) should be designed. The TechFact project aims to support the education of   engineering and technical students, giving them the needed skills and tools to afford such challenging times. The project wants to   define guidelines for designing new LS and LA to be used in the modern manufacturing education field, for supporting an effective   and adequate learning experience. The project is based on a list of empirical research activities, to be run in the Teaching Factories   available among the project partners and in their international networks. The research outcomes are meant to inform the design of   LS and LA that consider the crucial matter of sustainability, circularity, and digitalization and to contribute to the current   developments toward a new paradigm in industrial engineering education. The results will have several implications for future   research involving LS and LA in manufacturing education.

Partner:

Capoprogetto: Massimiliano Serati
Durata: 2023 – 2024

Descrizione:

Il progetto si propone di valorizzare l’heritage industriale come elemento strutturale dell’identità del Territorio e della Comunità che vi risiede, realizzando iniziative che svolgano una funzione di ponte tra Passato e Futuro.

In concreto, il progetto prevede un programma di raccolta di testimonianze orali riguardo all’esperienza lavorativa e di vita di anziani, ex dipendenti del Cotonificio Cantoni di Castellanza.

Una APP ludico-educativa, per realizzare un percorso di visita permanente agli edifici dell’ex Cotonificio Cantoni (attualmente sede di LIUC – Università Cattaneo).

Un approccio simile verrà esteso dal sito Cantoni ad altre località della Valle Olona nell’ambito di un progetto per la realizzazione di una Water Route regionale, promosso grazie all’adesione di LIUC a ERIH European Route of Industrial Heritage.

L’obiettivo è quindi quello di migliorare la consapevolezza della Comunità riguardo ad alcuni aspetti del proprio legame con la Storia e con l’Ambiente.

Capoprogetto: Massimiliano Serati
Durata: 2023 – 2025

Descrizione:

Il progetto si colloca negli ambiti distrettuali di Varese e Arcisate e affronta il tema del contrasto alla povertà economica delle persone. Mette in campo misure di presa in carico mirate e persona-lizzate che possano far fronte in tempi brevi alla situazione di criticità e permettere alle persone di ri-partire e stabilizzare in meglio la propria condizione.

Due sono i principali obiettivi che caratterizzano la proposta:

  • Migliorare la condizione di vita delle persone a rischio di scivolamento in povertà e superare la condizione critica verso un percorso evolutivo di autonomia.
  • Aumentare la capacità dei territori e della comunità di locale di intercettare e sostenere le famiglie/persone vulnerabili a rischio di scivolamento in povertà (creazione di legami e collaborazioni efficaci)

L’ambito di Varese parte da una situazione già avanzata capitalizzando il buon esito dei due progetti realizzati nel bando Doniamo Energia sul territorio comunale, il partenariato che ha collaborato e ampliando la rete di intervento con nuovi soggetti.

Arcisate avvia per la prima volta un intervento specifico sull’ambito e su questi temi con un sistema di partenariato che tiene conto delle esperienze dei soggetti attivi su quel territorio ed il loro patrimonio di competenze e relazioni.

Per questo motivo alcune strategie saranno comuni e altre specifiche per caratteristiche del terri-torio, del funzionamento dei servizi locali, della rete di supporto alle azioni locali.

In particolare si cercherà di massimizzare gli apprendimenti generati con il bando Doniamo energia proprio per quel che concerne le modalità l’intercettazione dei beneficiari e le misure di sostegno attivabili.

Le principali strategie hanno come presupposto:

  • La scelta di un partenariato con enti radicati nei territori di riferimento
  • L’ingaggio di partner strategici specializzati nelle misure di supporto utili alla ripartenza delle famiglie
  • Un’equipe di operatori multidisciplinare e integrata tra le organizzazioni partner (logica collaborativa multidimensionale e non prestazionale)
  • Una rete territoriale mirata per favorire il primo aggancio dei beneficiari- in particolare su Arcisate dove si avvia per la prima volta l’intervento

La strategia che ne scaturisce è quella di ricomporre in modo armonico le opportunità per i destinatari insieme agli enti locali in percorsi di accompagnamento alle famiglie sulle dimensioni chiave legate ai processi di impoverimento economico.

I destinatari sono persone e famiglie in condizione vulnerabilità economica che rischiano di scivolare verso condizioni di povertà.

Capoprogetto: Massimiano Serati
Durata: 2023 – 2025

Descrizione:

Il progetto “BOE BIANCHE – Insieme, per tornare in acque sicure” nasce nell’ambito delle iniziative di Fondazione comunitaria del Varesotto per il contrasto alla povertà e alla vulnerabilità sociale. In particolare ha trovato linfa dalle ricerche sulle dimensioni della fragilità e dell’”antifragilità” condotte dal 2021 dall’Osservatorio sulle fragilità e lo sviluppo umano, in collaborazione con LIUC di Castellanza e Università di Firenze. Proprio da una prima rielaborazione dei dati raccolti è nata l’individuazione dell’Ambito dei Comuni del Gallaratese per la conduzione di una delle due co-progettazioni nella Provincia di Varese.

Il progetto si propone di operare in un orizzonte multidimensionale e non su specifiche dimensioni della povertà. Tuttavia si concentra su un particolare target di popolazione: la fascia di vulnerabilità economica, che rischia di scivolare verso condizioni di povertà. Possono essere definiti come “gli equilibristi”. Esempi sono genitori neo-separati che si trovano ad aumentare le spese, a parità di stipendio; persone anziane che perdono il coniuge e sono in attesa della reversibilità della pensione, in un periodo di aumento dell’inflazione; lavoratori autonomi in difficoltà che devono affrontare spese impreviste legate alla propria attività; famiglie di lavoratori dipendenti che vengono posti in cassa integrazione con lo stipendio decurtato; persone giovani che faticano a trovare una collocazione lavorativa permanente o almeno sufficientemente duratura e che contemporanea-mente non riescono a gestire la propria autonomia economica e sociale; persone che si sono indebitate senza avere strumenti sufficienti per mettere in moto azioni di recupero e gestione dei debiti; nuclei familiari generalmente deboli dal punto di vista socio-economico che con la pande-mia hanno ulteriormente reso fragile l’infrastruttura relazionale diminuendo notevolmente le possibili vie di recupero e ripartenza. Il beneficiario, insomma, è la persona/famiglia che sta faticosamente a galla. Per una difficoltà propria o per un peggioramento delle condizioni ambientali, questa “scivola” sott’acqua e rischia di soccombere, se non si interviene.

Attraverso un monitoraggio diffuso, in collaborazione con diversi soggetti del territorio, si intende intercettare per tempo tali situazioni, così da attivare gli interventi della squadra locale “di salvamento”.

Il progetto si prefigge i seguenti obiettivi:

a) Ridurre l’isolamento e rafforzare la rete di legami utili a far crescere le opportunità di ritorno alla linea di “galleggiamento” e di ripartenza

b) Potenziare le competenze e gli strumenti delle famiglie per affrontare le difficoltà temporanee

c) Sviluppare la consapevolezza delle comunità territoriali circa la dimensione locale della vulnerabilità e la loro capacità di attivare risorse “anti-fragili”.

Il partenariato progettuale è composto da organizzazioni sociali in grado di offrire già alcune parziali risposte sul territorio (servizi per il lavoro, sportello per i diritti dei cittadini, servizi per le persone-coppie-relazioni genitoriali-relazioni familiari, attività sul fronte della marginalità sociale, educazione finanziaria) che attendono però di combinarsi in una logica di ricomposizione e di sinergia a servizio delle persone e famiglie fragili.

La strategia è dunque da un lato proprio quella di ricomporre diverse risposte in un’ottica multidisciplinare e multiprofessionale; dall’altro, di coinvolgere in questa dinamica le comunità territoriali dell’Ambito.

2022

Capoprogetto: Massimiliano Serati
Durata: 2022 – 2024

Descrizione:

Il progetto viVAio LIUC, sostenuto da Fondazione Comunitaria del Varesotto, si è proposto di progettare e realizzare un percorso destinato a giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Varese, con l’obiettivo di formarli in diversi ambiti socio-economici e culturali, fornendo loro competenze tecniche e soft skills per poter sperimentare sul campo il ruolo di Youth Banker, operando sul proprio territorio.

Gli Youth Banker si propongono di identificare progettualità da sostenere che generino beneficio sociale e culturale per il territorio.

Le progettualità che si intendono sostenere prevedono interventi nei seguenti ambiti:

  • Promozione dell’innovazione metodologica nell’ambito scolastico
  • Sensibilizzazione al tema del benessere in ambiente scolastico
  • Sport e vita sana

Capoprogetto: Chiara Gigliarano
Durata: 2023 – 2024

Parole chiave

poverty and inequality measurement; EUROMOD microsimulation model; multidimensional well-being analysis; classification and prediction statistical models

Descrizione

L’impatto della pandemia COVID-19 è variegato e la sua analisi richiede dati riguardanti diversi aspetti della vita degli individui ed appropriate tecniche di ricerca empirica e di data science che coprano i campi dell’economia, della statistica, della demografia e dell’informatica.  La crisi del COVID-19 ha avuto un impatto drammatico sulla vita delle persone, riaprendo vecchie e nuove divisioni nella società, che necessitano di nuovi approcci metodologici per essere analizzati.

L’obiettivo del progetto è comprendere e analizzare le conseguenze dell’epidemia di COVID-19 su economia, società ed individui, stimando gli effetti multidimensionali di tale emergenza sanitaria sui livelli di povertà e vulnerabilità della popolazione italiana. Questo obiettivo è particolarmente rilevante, poiché il dibattito scientifico attuale è focalizzato principalmente sugli effetti macroeconomici della pandemia, trascurando gli effetti distributivi (disuguaglianze, povertà, vulnerabilità).

La domanda generale di ricerca del progetto è “Come tradurre gli effetti comportamentali, sociali ed economici della pandemia COVID-19 in raccomandazioni evidence-based che perfezionino e favoriscano interventi concreti per far fronte alle pandemie in futuro?”

Le domande di ricerca più specifiche affrontate nel progetto sono:

  • Qual è l’impatto del COVID-19 su povertà e disuguaglianza di reddito in Italia e nelle sue regioni?
  • In che misura le politiche nazionali e regionali sono in grado di attutire le perdite di reddito?
  • Quali sono le principali lezioni – in termini di dimensioni e progettazione degli interventi politici – apprese dopo lo scoppio della crisi COVID-19 da portare avanti in una prospettiva micro e macroeconomica?
  • In che misura le dimensioni non monetarie del benessere individuale e familiare sono influenzate dalla crisi COVID-19?
  • Quali sono i gruppi più vulnerabili della popolazione italiana colpiti dalla crisi?

Verrà adottato un approccio multidisciplinare, con esperti di economia pubblica, statistica, economia politica e sanità pubblica. Il progetto propone di integrare tecniche di microsimulazione con la misurazione multidimensionale di povertà e vulnerabilità, fornendo un significativo passo avanti nella letteratura per valutare benessere attuale e futuro degli individui.

Il progetto si articola in cinque fasi:

  • Analisi degli effetti sul reddito disponibile delle famiglie italiane.
  • Analisi degli impatti congiunti micro e macroeconomici della pandemia, per ottenere una comprensione più solida e completa delle conseguenze economiche.
  • Analisi degli effetti su povertà e vulnerabilità multidimensionale e confronti a livello regionale che per sottogruppi.
  • Costruzione di dataset integrati ed innovativi, ottenuti unendo dati di statistiche ufficiali con le stime prodotte da nuove analisi.
  • Valutazione delle politiche esistenti e proposta di nuove strategie e raccomandazioni politiche.

Il principale risultato atteso del progetto è quello di contribuire a una migliore comprensione delle conseguenze della pandemia COVID-19 in corso sulle condizioni socio-economiche degli italiani, con un focus particolare sugli effetti sulla povertà e sull’incidenza della vulnerabilità a livello nazionale e regionale livello.

In particolare, specifici risultati attesi del progetto di ricerca sono:

(i) Costruzione di set di dati integrati nuovi e innovativi che includano stime aggiornate delle diverse dimensioni della povertà multidimensionale;

(ii) Applicazione di strumenti di data science per stimare e prevedere il rischio di povertà multidimensionale;

(iii) Analisi empirica a livello regionale per fornire un quadro nuovo e più dettagliato degli effetti della pandemia COVID19 sul benessere sul territorio italiano;

(iv) Proposte di politica economica volte a mitigare la vulnerabilità per le famiglie più colpite dalla crisi attuale.

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The impact of COVID-19 is multi-faceted and its analysis requires multiple datasets covering different angles of individuals’ life and appropriate empirical research and data science techniques spanning from economics to statistics, demography and computer science. The COVID-19 pandemic is much more than a health crisis, as it has a fundamental impact on the societies and economies. Moreover, the pandemic has a varying impact on different population groups (related to age, gender, economic status, health condition), and it will also likely increase poverty and inequalities.

The main aim of the project is to understand and analyse the consequences of the COVID-19 outbreak on economy, society and individuals (including vulnerable groups), by estimating the multidimensional effects of the current health emergency related to the COVID-19 pandemic on the levels of poverty and vulnerability of the Italian population. This goal is particularly relevant, since the actual scientific debate is mainly focused on the macroeconomic effects of the pandemic, neglecting the distributive effects (inequalities, poverty, vulnerability of the households).

Lack of up-to-date information on household income and living conditions, usually available a few years after the economic shock, constrains the possibilities for empirical analysis. To address this limitation, we assess the impact of the economic shock due to COVID-19 crisis on household income and living conditions by means of innovative empirical techniques.

The methodology consists of five main phases:

(i) Analysis of the COVID-19 effects on household disposable income, through the means of EUROMOD tax-benefit microsimulation model. We will first identify the workers affected by the economic shock and then we will estimate the level of public support and the household incomes in particular for individuals most vulnerable.

(ii) Analysis of the join micro and macro-economic impacts of the pandemic, by linking micro and macro simulation models. Indeed, micro-simulation models focus on understanding the effect of changes in tax and benefit arrangements on the distribution of incomes, with limited scope for accounting the effect of general economic growth, while macroeconomic models focus on the impact of policy or underlying socio-economic trends on indicators such as output, employment, prices and average earnings, often with a limited disaggregation by sector. This linkage would offer a more robust and comprehensive understanding of the COVID-19 consequences.

(iii) Analysis of the COVID-19 effects on multidimensional poverty and vulnerability. Indeed, income is only one of the aspects that define human well-being, which is a multidimensional concept, depending on monetary and nonmonetary variables. We will first estimate and nowcast up-to-date values of the different well-being dimensions, starting from available micro and macro data and applying different statistical and machine learning techniques. We will then move to an empirical analysis of poverty and vulnerability incidence at local level (across the Italian regions, with a particular focus on Lombardy) and by sub-groups (age and gender, in particular).

(iv) Construction of integrated and massive datasets, obtained from heterogeneous sources, by merging the micro and macro datasets, used as input data in the previous phases of the project, with the datasets obtained as final output of the simulation analysis carried out, containing estimated and predicted values of the different well-being dimensions (disposable income, wealth, health, education, housing conditions,…) after the Covid-19 pandemic.

(v) Evaluation of the existing policies and proposal of new strategies, by identifying bottom up policy recommendations and detecting risks and/or problems of social exclusions and related negative welfare impacts.

A truly multidisciplinary and interdisciplinary approach will be adopted, with experts from public economics, statistics, social policy, political economics and public health debating ideas, working together and discussing results on the different themes of our work program. The project will integrate different data science techniques, from econometric and statistical analysis to microsimulation modelling.

The main expected outcomes of the research project are:

(i) Construction of new and innovative integrated datasets that include up-to-date estimates of the different dimensions of multidimensional poverty;

(ii) Application of data science tools for estimating and forecasting the risk of multi-dimensional poverty;

(iii) Empirical analysis at regional level which will provide a new and more detailed picture of the COVID19 pandemic’s effects on the well-being over the Italian territory;

(iv) Economic policy proposals aimed at mitigating vulnerability for those household’s worst-affected by the current crisis.

2021

Capoprogetto: Tommaso Rossi
Durata: 2021 – 2022

Parole chiave:

Healthcare distribution models; Drugs distribution network; Non communicable diseases; Constrained optimization; Prescriptive data analytics

Descrizione:

Il progetto propone e sviluppa modelli di ottimizzazione e strumenti di supporto per i decisori istituzionali, per innovare i farmaci per cronicità e fragilità da dispensare mediante farmacie territoriali (distribuzione convenzionata), anziché distribuzione diretta (DD, ossia con farmacie ospedaliere), in caso di emergenza sanitaria (e non solo). Ciò risponderebbe alle criticità che accompagnano l’utilizzo della DD per farmaci che trattano popolazione cronica e fragile, per la quale la DD non risulta effettivamente necessaria. Incremento dei costi del personale ospedaliero impegnato nella dispensazione, aumento del carico di lavoro, diminuzione del livello di servizio dato ai pazienti, disavanzo per la spesa diretta, elevati accessi alle strutture sanitarie che, durante le pandemie, amplificano i rischi di contagio e rendono le strutture veri e propri focolai (come successo con il COVID-19): sono fattori risolvibili con innovativi modelli di distribuzione territoriale.

Obiettivo primario del progetto è proporre una nuova configurazione di distribuzione di farmaci per il trattamento della cronicità, attualmente dispensati da farmacie ospedaliere, ma che potrebbero essere distribuiti da farmacie territoriali, in caso di emergenza sanitaria e non solo. Obiettivi secondari sono: stabilire la migliore configurazione della rete distributiva per la società, studiare quella che limita i fenomeni di assembramento in caso di emergenza; minimizzare i costi di distribuzione; stabilire quali farmaci tra quelli in DD e in distribuzione per conto (DPC) dovrebbero essere spostati sulla distribuzione convenzionata (in fase di emergenza e non), ribilanciare il disavanzo di spesa diretta e l’avanzo di spesa convenzionata; stabilire come tali spostamenti impattino sul prezzo dei farmaci che cambiano modalità di distribuzione, sui tetti delle spese diretta e convenzionata, e sui meccanismi di payback.

Sarà applicata l’ottimizzazione vincolata (OV): letteratura ed esperienza pratica indicano questo approccio come il migliore per formulare prescrizioni in ambito distributivo. Approcci di ricerca qualitativa saranno utilizzati (focus group) per la raccolta di bisogni, requisiti e feedback da parte dei decisori e della società. In caso di necessità di includere dinamicità e aleatorietà, l’approccio OV sarebbe superato dall’implementazione della simulazione: i valori delle variabili sarebbero fissati non risolvendo modelli di OV, ma conducendo analisi “what-if” su modelli di simulazione. Saranno presi in carico i temi gestionali, qualitativi, etici e legali di progetto (WP1, 3 e 4); censiti i bisogni da soddisfare (WP2); definita l’infrastruttura IT (WP5, 7, 8 e 9); sviluppati i modelli di OV (o simulazioni) e lo strumento decisionale (WP6, 10, 11, 12 e 13), infine disseminati i risultati (WP14).

I risultati connessi al progetto sono molteplici: la possibilità di attuare una strategia di contenimento degli accessi alle strutture ospedaliere in periodo di pandemia, garantendo ai pazienti la raggiungibilità delle categorie di farmaci indispensabili per la cronicità, liberando al contempo le risorse ospedaliere impegnate nella distribuzione. L’uso delle farmacie territoriali aumenterà la capillarità del servizio e ridurrà l’attesa del paziente, migliorandone qualità della vita e riducendo i costi indiretti sociali per la distribuzione. Da un punto di vista economico, si conseguiranno la riduzione dei costi di consegna e il mantenimento a scorta delle strutture ospedaliere e la possibilità di bilanciare spesa diretta e convenzionata. Aumenterà la frequenza di aggiornamento delle politiche di distribuzione dei farmaci da parte dell’ente regolatore e si avvierà la ricerca scientifica finalizzata all’adozione a livello regionale o nazionale.

In collaborazione con
logo fondazione comunitaria del varesotto onlus

Capoprogetto: Serati Massimiliano
Durata: 2021 – 2023

2020

l’HUB per la creazione di sistemi riabilitativi innovativi-SMART, connessi a bisogni e territorio-Touch, individualizzati-ID e sostenibili – STID

Capoprogetto: Foglia Emanuela
Durata: 2020 – 2022

 

Background e obiettivi

Il progetto STID, è stato finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Bando POR FESR– ASSE 1- CALL HUB RICERCA E INNOVAZIONE (settore Life Science). STID promuove le attività di un Hub territoriale virtuoso al servizio del paziente-cittadino, vedendo la creazione e validazione di percorsi di cura riabilitativi per le malattie croniche non trasmissibili (NCD dall’inglese Non-Communicable Diseases), con tecnologie abilitanti (SMART), per rispondere ai bisogni di benessere (Touch) e di personalizzazione (ID). Lo sviluppo tecnologico sarà basato sulle esigenze, in continua evoluzione, dell’ecosistema costituito dai pazienti, Pubbliche Amministrazioni (PA) e territorio per spostare il paradigma del care riabilitativo, dal “volume” al “value” dell’attività stessa.

Il progetto si inserisce a pieno titolo nella grande sfida dell’OMS di promuovere la salute e il benessere dei pazienti con NCD che rappresentano la seconda minaccia globale alla salute dopo l’inquinamento ambientale e sono responsabili di circa il 70% della mortalità nel mondo, assorbendo gran parte delle risorse economiche degli Stati.

La suite di soluzioni SMART&Touch-ID generate dall’HUB saranno valutate anche ai fini di definirne la sostenibilità per valutarne gli impatti. La generazione di nuovi modelli di care orientati al benessere risponderà ai bisogni creando una sinergia virtuosa tra cittadini, territorio, specialisti, medici, pubblica amministrazione e comparto industriale nella definizione circolare positiva di bisogni, requisiti funzionali, tecnologie abilitanti e sostenibilità. L’HUB, operando al passo con i tempi e le tecnologie, vedrà l’integrazione di differenti aree di competenze per garantire la multidisciplinarietà e traslazionalità delle attività perseguite.

Risultati attesi

SMART&Touch-ID ambisce ad esportare a livello internazionale l’approccio distintivo e inclusivo, con al centro l’ecosistema dei bisogni, di Regione Lombardia tracciando le linee di sviluppo per il futuro della ricerca e della innovazione in riabilitazione, rispondendo in maniera concreta e misurabile alla sfida globale di NCD proposta dall’OMS.

SMART&Touch-ID andrà, quindi, a innovare in termini di: [1] prodotto, perché porterà a tecnologie smart, brevettabili, per la riabilitazione di soggetti con NCD, il cui design, funzionalità ed esperienza utente, verranno curati nei minimi dettagli, per un’interazione qualificante e non stigmatizzante per la persona con NCD; [2] processo, perché le tecnologie smart in HUB cambieranno le modalità di continuità di cura dei soggetti con NCD, coinvolgendo in input la rilevazione dei fabbisogni del territorio e delle PA e la profilazione degli end-user per fornire un prodotto non “one size fits all”, ma individualizzato. Processi innovativi, quindi, svilupperanno prodotti innovativi. L’innovazione di processo sarà quindi disruptive, poiché ad oggi l’innovazione in SCC6 non riceve questi input; [3] servizio, poiché quanto descritto verrà integrato con servizi innovativi di Technology-Enabled Smart Healthcare, per persone con NCD, supportate da operatori qualificati. L’innovazione di servizio permetterà l’introduzione di attività a valore aggiunto, poiché costruite su misura per i bisogni del paziente-cittadino e, pertanto, più efficaci nel promuoverne l’autonomia decisionale e l’empowerment.

L’HUB garantirà innovazione di processo e di servizio poiché: la rilevazione dei bisogni (input) di pazienti, PA e provider privati (del settore sanitario, socio-sanitario, ma anche operanti nei sistemi informativi e nel digitale), rafforzerà le sinergie esistenti e future; il refinement iterativo e ciclico delle attività in HUB, consentirà di risponde in modo adattivo alle esigenze dell’ecosistema.

Partenariato

  • FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI (capofila)
  • UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO – LIUC
  • IRCCS CENTRO SAN GIOVANNI DI DIO – FATEBENEFRATELLI
  • UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
  • ETT
  • Open Lab
  • Astir

Background e objectives

The SMART & Touch-ID – STID project was funded by the Lombardy Region (POR FESR – AXIS 1- CALL HUB RESEARCH AND INNOVATION (Life Science sector).

The STID project promotes the activities of a territorial Hub where chronic patients’ rehabilitation pathways, and the related enabling technologies are designed, in order to meet the needs of patients and territories.

Technological development will be based on the constantly evolving needs of stakeholders (patients, Public Administrations and the territory) in order to change the paradigm of rehabilitative care, from the “volume” to the “value” of the services.

The target population of the STID project is in accordance with the great WHO challenge to promote the health and well-being of patients with not-communicable diseases (NCDs), who represent the second global threat to health (after environmental pollution) and are responsible for about 70% of mortality in the world, absorbing a large part of the economic resources.

The suite of SMART & Touch-ID solutions generated by the HUB will also be evaluated in terms of sustainability and impacts. The integration of different areas of expertise within the HUB will ensure the multidisciplinary nature of the activities pursued.

Expected results

SMART & Touch-ID aims to export, to an international audience, a distinctive and inclusive approach, with the ecosystem of needs at the center, tracing the lines of development for the future of research and innovation in rehabilitation, responding to the global challenge of NCDs proposed by the WHO.

SMART & Touch-ID will therefore innovate in terms of: [1] product, because it will lead to smart, patentable technologies for the rehabilitation of NCDs patients; [2] process, because smart technologies in HUB will change the continuity of care approach for NCDs patients, considering as an input, the detection of the needs of the territory and the profiling of end-users needs avoiding a “one size product fits all ” approach. Innovative processes, therefore, will develop innovative products. Process innovation will be disruptive; [3] service, because the developed technologies will be integrated with innovative Technology-Enabled Smart Healthcare services, for NCD patients, supported by qualified operators. The service innovation will allow the introduction of value-added activities (tailored to the needs of the patient-citizen).

The HUB will guarantee process and service innovations: the detection of the needs of patients, public administrations and private providers will strengthen existing and future synergies; the iterative and cyclical refinement of the activities in the HUB will allow to respond in an adaptive way to the needs of the ecosystem.

Partnership

  • DON GNOCCHI FOUNDATION
  • UNIVERSITY CARLO CATTANEO – LIUC
  • IRCCS CENTRO SAN GIOVANNI DI DIO
  • UNIVERSITY OF MILAN-BICOCCA
  • ETT
  • Open Lab
  • Astir

Capoprogetto: Foglia Emanuela
Durata: 2020

 

Sviluppo di un Servizio di TeleMonitoraggio, TeleRiabilitazione e Telesupporto, per individui fragili affetti da patologie cardiologiche, neurologiche e polmonari, positivi o meno al COVID-19 – Progetto TCube

 

Durata: Giugno-Ottobre 2020

2019

Capoprogetto: Minelli Eliana
Durata: 2019 – 2022

 

L’obiettivo del progetto è studiare gli effetti della valutazione della ricerca sulla produzione della conoscenza scientifica, prendendo come caso gli accademici che lavorano nelle università italiane. Inoltre, il progetto vuole contribuire alla definizione di un approccio metodologico per misurare gli effetti della valutazione a livello individuale, che possa essere utilizzato per disegnare, implementare e gestire i processi di valutazione. Il focus è su un insieme di possibili effetti prodotti, che la letteratura indica come più promettenti o pericolosi per la produzione di conoscenza: i) Decisioni che influenzano il contenuto delle attività di ricerca (identificazione di problemi scientifici rilevanti, metodologia utilizzata, prospettiva di lungo periodo o di breve periodo, interdisciplinarità, copertura, ecc.); ii) Modalità di codificazione delle conoscenze prodotte attraverso l’attività di ricerca, osservando i cambiamenti nelle strategie e nelle pratiche di pubblicazione (tipo di pubblicazione, lingua, produttività, tempistica); iii) Cambiamenti nelle relazioni tra ricercatori a inizio carriera e senior (eliminando o attenuando la condizione di dipendenza scientifica nei rapporti di autorità); iv) Collaborazioni internazionali, mobilità e reti di ricerca.

The project objective is to investigate the effects of research evaluation implemented by the government on the research work and knowledge production, taking academics working in Italian universities as a case. Moreover, the project wants to contribute to the design of a methodological approach for measuring the effects of evaluation at individual level, which can be used for evaluation purposes. The focus is on a set of possible effects produced, those that the literature indicates as the most promising or threatening the knowledge production, namely: i) Decisions affecting the content of research activities; ii) Modes of codification of knowledge produced doing research activities, looking at changing strategies and practices of publication; iii) Relationships of early career researchers with the seniors affecting the research agenda and modes of publication iv) International collaboration, mobility and research networking. Furthermore, we ought to figure out that measurement is loaded with stereotypes that bring about terminological ambiguities calling for amendment. In particular evaluation, assessment and measurement are different but partially overlapped concepts that need to be clarified.

2018

“CROSS-BORDER SKILL (MIS)MATCHING: Azioni, dati e analisi per ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in termini di profili di competenze nello spazio transfrontaliero insubrico” – SKILLMATCH-INSUBRIA

Gli squilibri sul mercato del lavoro e le carenza di figure e competenze professionali in grado di soddisfare i fabbisogni delle imprese rappresentano una debolezza strutturale del sistema economico insubrico, che si trova ad affrontare le sfide della globalizzazione e della digitalizzazione.

Gestione Transfrontaliera Del Trasporto Di Rifiuti Inerti E Degli Inerti Vergini Intermodale

Capoprogetto: Dallari Fabrizio
Durata: 2018 – 2021

 

Gli inerti rappresentano circa il 30% delle merci movimentate tra Svizzera e Italia, esclusivamente su gomma. Il progetto GeTRI mira a introdurre strumenti di conoscenza e programmazione nella gestione del trasporto degli inerti primari e secondari, ricorrendo all’integrazione funzionale del trasporto su gomma e ferro. Obiettivo è l’ottimizzazione della logistica e la riduzione di impatto – traffico, emissioni inquinanti (PM, NOx) e climalteranti (CO2) e rumore – dovuto al trasporto inerti e rifiuti inerti, con ricadute positive sul territorio anche in termini di competitività dell’area. Si pianificherà il miglioramento della gestione transfrontaliera del trasporto di inerti dal punto di vista logistico, operativo ed amministrativo, agendo in maniera coordinata su tutti gli stakeholder della filiera e lavorando in modo integrato su: accessi doganali, percorsi dei materiali e dei rifiuti, nuove tecnologie di monitoraggio. Il progetto permetterà inoltre di valorizzare l’impiego delle infrastrutture ferroviarie di collegamento. I principali destinatari del progetto saranno: enti di governo del territorio, aziende di trasporto di inerti vergini e rifiuti inerti, gestori delle infrastrutture ferroviarie, imprese di logistica di inerti e rifiuti inerti, gestori di scali intermodali, recuperatori di rifiuti inerti, produttori di inerti vergini. Tra i destinatari indiretti: fruitori del sistema viario, cittadini e turisti, sistema di varchi doganali.

https://www.progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/b/78/gestionetransfrontalieradeltrasportodirifiutiinertiedegliinertivergini


Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera
This project is co-funded by the European Regional Development Fund – Interreg V-A Italy Switzerland Cooperation Programme

 

Capoprogetto: Raffaella Manzini
Durata: 2018 – 2023

 

L’evoluzione dei mercati internazionali richiede alle Piccole e Medie Imprese maggior capacità di innovazione, l’introduzione di nuove tecnologie digitali e un più stretto raccordo con i centri di produzione del sapere tecnico scientifico. Cambiamenti che per le PMI non sono facili da affrontare.

Il progetto RISICO intende migliorare i processi di innovazione e digitalizzazione nelle PMI, attraverso servizi di accompagnamento e formazione coerenti con le specificità organizzative e culturali di queste imprese.

Esso si rivolge a tre settori caratterizzati, sia nel Canton Ticino sia nel territorio di Como e Varese, da un diffuso tessuto di PMI che potrebbero trarre forti benefici da una collaborazione transfrontaliera nell’attivazione di comuni processi di innovazione di filiera: meccatronico, moda/tessile, scienze della vita.

Le PMI verranno aiutate a formulare piani di miglioramento, a introdurre i cambiamenti richiesti e ad acquisire le metodologie e competenze necessarie per attuarli.

La diffusione dei servizi sperimentati in RISICO migliorerà la capacità di innovazione delle PMI attraverso l’incremento di collaborazione con centri di trasferimento tecnologico e con altre imprese della filiera transfrontaliera, generando un aumento di “capacità competitiva di sistema” che produrrà maggior presenza sui mercati internazionali e incremento del valore aggiunto prodotto. Il tessuto di PMI del territorio transfrontaliero verrà integrato in reti capaci di generare innovazione continua.

Nel corso del progetto R.I.S.I.CO. sono stati realizzati dai partner alcuni video formativi, inerenti alle tematiche di innovazione che abbiamo riscontrato essere di maggiore criticità e interesse. Tali video possono costituire un supporto per il miglioramento  dei processi di innovazione e digitalizzazione nelle PMI.

Nell’ambito degli strumenti di capitalizzazione del progetto è stato realizzato un raccoglitore dei diversi strumenti, il funnel interativo, il quale risulta essere un supporto e una guida per valutare il proprio processo di innovazione e guidare nell’uso degli strumenti.

Inoltre è stata sviluppata la dashboard, denominata PATTERN, PATents, TERritories and Navigation, un prodotto di grande innovatività, sviluppato ex novo sia per quanto concerne l’infrastruttura tecnologica, sia per quanto concerne i dati che sono stati inseriti e che consentono le analisi e la reportistica.

La piattaforma che consente di realizzare una serie di analisi sui brevetti, quali, ad esempio, l’identificazione dei trend tecnologici, l’identificazione di brevetti in ambito di sostenibilità, i confronti con aree tecnologiche nonché una caratterizzazione di ciascun territorio, delineando uno strumento fruibile continuamente anche al di fuori dell’orizzonte progettuale.

Partner del progetto

Enti Confindustriali Lombardi per l’Education – ECOLE (Capofila italiano)
Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana – SUPSI (Capofila svizzero)
Università Carlo Cattaneo – LIUC
UNIVA SERVIZI
UNINDUSTRIA COMO
AITI
ATED-ICT TECHNOLOGY

https://www.myecole.it/doc/risico

Materiale Informativo

Sviluppo Di Un Sistema Statistico Interattivo Lombardia -Ticino Per Il Monitoraggio Dei Flussi Di Migrazione E Pendolarismo Transfrontaliero

Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera

This project is co-funded by the European Regional Development Fund – Interreg V-A Italy Switzerland Cooperation Programme

Capoprogetto: Serati Masimiliano
Durata: 2018 – 2020

 

Le zone di frontiera sono spesso teatro di intensi flussi di scambio, relazioni e comunicazioni, nonostante le differenze a livello legislativo, tecnico e culturale. È fondamentale conoscere queste relazioni per comprenderle meglio disponendo di dati statistici precisi e dedicati. Da questo punto di vista l’area tra Lombardia e Ticino risulta oggi particolarmente scoperta.

Il progetto STICH si pone proprio l’obiettivo di colmare questo vuoto conoscitivo attraverso una moderna piattaforma di monitoraggio in grado di fornire informazioni utili e analizzare dati strategici, superando la difficoltà di interazione tra i sistemi statistici lombardo e ticinese. Una piattaforma interattiva capace di parlare a diversi target contemporaneamente: stakeholder, amministratori, decisori, semplici cittadini. Verranno raccolti e analizzati dati statistici per la misurazione dei fenomeni. Il Focus tematico verterà sui processi di pendolarismo e migrazione, quali: frontalierato, turismo, ricongiungimento familiare.

https://www.progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/b/78/sviluppodiunsistemastatisticointerattivolombardiaticinoperilmonitoragg

 

Durata: 2018 – 2021

 

In un contesto caratterizzato da cambiamenti sociali, normative più stringenti e risorse che divengono sempre più scarse, una sfida importante per gli operatori del settore della Sanità è quella di portare nella propria realtà i benefici prospettati dalle ultime tendenze nel campo della tecnologia e generare così delle evidenze scientifiche che possano supportare la strutturazione di un percorso di presa di decisioni, al fine di governare al meglio il processo di scelta tecnologica.

2017

Capoprogetto: Anna Gervasoni
Durata: 2017 – 2018

 

Il progetto analizza caratteristiche ed evoluzione del rapporto tra banca ed impresa, a fronte delle diverse esigenze finanziarie e attraverso le molteplici forme contrattuali.

Lo studio e l’analisi di tale rapporto sono di interesse per istituti bancari, imprese e risparmiatori, soprattutto alla luce delle recenti evoluzioni e tendenze introdotte nel settore e della nascita di numerosi strumenti alternativi al canale bancario, che impongono agli istituti creditizi riflessioni in merito. Inoltre, alcune evidenze forniranno utili indicazioni per le scelte professionali dei giovani.

Il progetto prevede la costituzione di un panel di esperti, punto di riferimento per il team di ricerca e “think tank” del progetto stesso, e di un Comitato Scientifico, avente il ruolo di indirizzare l’attività di studio ed analisi. A livello territoriale, la tematica è di rilievo per il ruolo predominante storicamente assunto dal comparto bancario nell’erogazione di risorse finanziarie alle imprese locali.

L’Osservatorio, che mira ad essere permanente, si avvierà con l’analisi e lo studio di tematiche fondamentali: nell’ottica delle imprese, studio dell’atteggiamento delle banche verso le imprese innovative con piani innovativi. Tali iniziative sono strategiche per innestare nell’economia locale processi di graduale recupero di competitività; nell’ottica delle banche, studio del cambiamento di approccio nel finanziamento all’economia reale: quali nuovi strumenti disponibili, target di imprese finanziate per dimensioni, rilevanza della località, caratteristiche strategicamente rilevanti delle aziende finanziabili. All’interno di tale ambito, un focus verrà dedicato al tema del credito bancario sul territorio, analizzando come cambia il rapporto distinguendo tra banche di grandi, medie e piccole dimensioni ed effettuando un confronto tra i modelli oggi sul mercato. Si approfondirà il ruolo assunto nel settore dalle nuove tecnologie e la crescente attenzione al tema della finanza sostenibile.

I risultati di ricerca attesi consistono in una serie di indicazioni utili al sistema per la creazione di rapporti virtuosi e proficui tra sistema bancario e imprenditoriale, al fine de generare valore aggiunto per gli attori coinvolti e per il sistema economico-sociale.

2016

Capoprogetto: Rossi Tommaso
Durata: 2016 – 2018

 

Il laboratorio i-FAB simula il funzionamento di una fabbrica organizzata secondo logiche lean, che utilizza molti degli strumenti propri del paradigma Industria 4.0, della quarta rivoluzione industriale.

L’i-FAB rappresenta un esempio concreto di fabbrica intelligente, dimostrando i vantaggi che le tecnologie digitali possono portare nelle gestione delle operations.

2015

Capoprogetto: Mari Luca
Durata: 2015

 

Gli obiettivi iniziali del progetto di ricerca applicata AMAmI hanno riguardato la realizzazione e la sperimentazione di un modello abilitato dalla tecnologia per valorizzare in modo efficace e sostenibile istituti e luoghi della cultura significativi della Lombardia, attraverso (1) l’identificazione e la sperimentazione di modalità innovative che ne consentono una fruizione più ampia e al passo con l’evoluzione dei visitatori di oggi, nello specifico abilitate da tecnologie e strumenti digitali riconducibili ai contesti tecnologici dell’Ambient Intelligence (AmI), e più in generale dell’Internet of Things (IoT), e (2) raccogliere informazioni utili a un eventuale successivo studio delle condizioni  di attivazione di azioni coordinate di marketing turistico e territoriale definite sulla base dei dati di interazione dei visitatori.

Una esperienza di visita coinvolgente, infatti, stimola all’approfondimento (dell’opera, autore, contesto cultuale, sociale, storico in cui è stata prodotta, …), il passaparola e la reiterazione della visita nel tempo, e innesca anche il desiderio di una maggiore conoscenza del sistema culturale al quale il luogo appartiene, una condizione importante per attivare circuiti virtuosi e sostenibili di valorizzazione e promozione a beneficio dell’intero territorio, dunque nella prospettiva di efficaci pratiche di marketing turistico e territoriale. Il patrimonio culturale custodito nei luoghi della cultura spesso molto più ampio e ricco rispetto a quanto viene reso fisicamente accessibile in loco: oltre a ciò che è effettivamente esposto al pubblico molti altri oggetti e contenuti potrebbero essere disponibili, utili alla comprensione, a stimolare approfondimenti e collegamenti, a creare valore per la visita arricchendone il contesto e mostrando che ciò che si sta osservando è appunto il risultato delle tante componenti che lo hanno prodotto: uno specifico contesto storico, culturale, artistico, sociale, ambientale, …

Proprio a valle del maggiore interesse del visitatore suscitato nel corso della sua visita, rilevabile proprio attraverso le medesime tecnologie, si è voluto inoltre comprendere se fosse anche possibile ricavare dati utili per la costruzione di strategie e modalità di gestione sostenibili dei luoghi stessi.

Obiettivi in linea con il Programma Europa Creativa (2014-2020), che nel Sottoprogramma Cultura esplicita proprio la priorità di azioni attraverso le quali ci si aspetta che gli operatori culturali e creativi acquisiscano le capacità, le competenze e il know-how che contribuiscono al rafforzamento dei settori culturali e creativi, tra l’altro favorendo l’adozione di sistemi digitali per la sperimentazione di soluzioni innovative per favorire l’accesso del pubblico e stimolando la sperimentazione di nuovi modelli di business e di gestione.

Grazie al progetto AMAmI sono stati individuati attraverso l’analisi della relativa letteratura e stato dell’arte, verificati in laboratorio e tramite test pilota, e implementati nei luoghi di cultura partner dell’iniziativa strumenti e tecnologie efficaci per:

  1. realizzare gli obiettivi di progetto, vale a dire la valorizzazione dei beni culturali attraverso la fruibilità più estesa di contenuti e la maggiore customer experience da parte del visitatore, rispondendo anche alle nuove modalità ed esigenze di visita generate dalla diffusione massiccia di strumenti che abilitano modalità di interazione e comunicazione tra l’utente proprietario del proprio dispositivo (smartphone e tablet, secondo la modalità Bring Your Own Device, BYOD), e l’ambiente fisico e virtuale, attraverso tecnologie consolidate come il web, e innovative come sistemi RFId/NFC, Beacon;
  2. rendere disponibili sistemi di monitoraggio della esperienza di visita in modo che i gestori dei beni culturali possano comprendere le preferenze e gli interessi dei visitatori stessi e orientare di conseguenza le proprie scelte strategiche e organizzative, anche in riferimento ad azioni di marketing museale, culturale e territoriale.

Ciò si è concretizzato in applicazioni realizzate presso i luoghi della cultura coinvolti nel progetto.

I risultati ottenuti possono essere classificati in qualitativi e quantitativi.

Risultati qualitativi:

  • analisi dello stato dell’arte tecnologico/applicativo;
  • indagine sulle peculiarità dei processi di visita dei due luoghi di cultura;
  • definizione delle specifiche dell’infrastruttura tecnologica (infrastruttura hardware, CMS e applicazioni per smartphone e tablet);
  • definizione delle specifiche per i contenuti e formati (testo, audio) informativi;
  • selezione della tecnologia più adeguata al contesto e delle applicazioni di supporto;
  • raccolta e condivisione di indicazioni che definiscono buone pratiche progettuali, in particolare in riferimento alle caratteristiche delle tecnologie adottate, ai contenuti, alla struttura organizzativa di gestione del sistema e alle modalità di comunicazione delle nuove possibilità ai visitatori;
  • individuazione di nuove opportunità di accesso e integrazione nel mondo del lavoro a fronte di nuove esigenze in termini di competenze (come rilevato attraverso l’analisi della letteratura e riportato nell’e-book descrittivo del progetto), acquisibili anche esternamente, o tramite formazione, per la gestione delle modalità innovative di interazione con i visitatori (selezione e gestione dei contenuti, interpretazione dei dati, introduzione di nuovi prodotti e servizi in loco a supporto della fruizione in modalità BYOD, …), per la progettazione e implementazione di strategie marketing, appunto museale, culturale, territoriale; per la fornitura di nuovi servizi;
  • Knowledge sharing tra i soggetti coinvolti nel progetto, per quanto riguarda gli enti gestori di musei in particolare su tematiche di tipo tecnologico, gestionale, sulle modalità di gestione di contenuti su piattaforme digitali, su strategie di marketing, …).

Risultati quantitativi:

  • installazione e messa a punto beacon nelle strutture museali coinvolte;
  • rilascio di due mobile application nel marketplace Apple App Store;
  • realizzazione e-book sul progetto, dove sono state sistematizzate e condivise le conoscenze acquisite dall’esperienza progettuale.

Capoprogetto: Raffaella Manzini
Durata: 2015

 

Il progetto ha riguardato la creazione della Community: “SIFooD (Science & Innovation Food District)”, coerentemente sia con la denominazione della già esistente associazione SIFooD,fondata nel 2012 per aggregare 16 soggetti imprenditoriali lombardi operanti nel settore food sia con il fine dell’associazione stessa, che è quello specificatamente di promuovere progetti sullo sviluppo di “Tecnologie per monitorare e ridurre il processo di deperimento del cibo a casa tramite sistemi di tracciabilità, conservazione e cottura/rigenerazione avanzati, con il fine ultimo di ridurre gli sprechi alimentari e di packaging lungo tutta la filiera food”.

L’oggetto della Community SIFooD è pienamente coerente con la strategia regionale relativa alla specializzazione agroalimentare, il cui obiettivo è di indirizzare il sistema produttivo verso un uso migliore e sostenibile delle risorse presenti in regione, assicurare l’accesso a un’alimentazione sicura e corretta dal punto di vista nutrizionale, come diritto di tutti i cittadini.

In particolare ci si è riferiti alla macro-tematica AG3: Alimenti sicuri per un consumo sostenibile, la cui sfida generale è quella di disporre di prodotti alimentari caratterizzati dalla massima sicurezza e integrità lungo tutta la loro vita commerciale fino al momento dell’acquisto, sia da elevate caratteristiche qualitative. Ancora più nello specifico, l’oggetto della Community è relativo al tema di sviluppo: AG3.6 Sviluppo di tecnologie e sistemi innovativi per garantire qualità e sicurezza degli alimenti nelle diverse fasi di conservazione e preparazione alimentare domestica.

Capoprogetto: Luca Mari
Durata: 2015 – 2017

 

DiDIY (Digital Do-It-Yourself) is a complex sociocultural phenomenon, still at its beginnings and rapidly evolving.

2014

Capoprogetto: Aurelio Ravarini
Durata : 2014 – 2017

 

Play4Guidance (P4G) è un progetto che intende formare e guidare gli studenti e i giovani disoccupati sui temi dell’imprenditoria, delle competenze trasversali e matematiche attraverso l’utilizzo di un innovativo Business Game.

Il progetto si occuperà di sviluppare un Business Game capace di:

  • favorire l’acquisizione ed il miglioramento di competenze matematiche di base, economiche, digitali, imprenditoriali e trasversali, con una forte attenzione alla risoluzione dei problemi e alla leadership
  • promuovere un processo di autovalutazione delle proprie competenze, andando così a individuare punti deboli e favorendo un ulteriore miglioramento
  • supportare gli insegnanti, i centri per l’orientamento, i centri di impiego e le piccole e medie imprese nei processi di formazione, orientamento e valutazione delle competenze aziendali, trasversali e matematiche

Finanziato nell’ambito del programma della Commissione Europea Erasmus+, Play4Guidance verrà implementato in Italia, Grecia, Germania, Turchia e Bulgaria, con il coordinamento della Fondazione Politecnico di Milano. Gli altri partner del progetto sono: Università Carlo Cattaneo, National and Kapodistrian University of Athens, Tekkekoy Ilce Milli Egitim Mudurlugu, Dublin City University, Hochschule Ruhr West, Bulgarian Industrial Association – Union of the Bulgarian Business e Science View – Hellenic Association of Science Journalists, Science Writers e Science Communicators.

 

Maggiori informazioni al sito www.play4guidance.eu.

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