Assemblea pubblica di Confindustria in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco. E’ avvenuto lunedì 12 settembre 2022, con il Rettore Federico Visconti e il Presidente della LIUC Riccardo Comerio presenti in Aula Paolo VI, insieme a 5mila imprenditori italiani.
Un evento straordinario che consente un ulteriore passo avanti nel rapporto che Confindustria ha l’onore di avere con sua Santità, già segnato dall’udienza avuta il 27 febbraio del 2016 con la delegazione degli imprenditori italiani allora guidati dal Presidente Giorgio Squinzi.
Da Papa Francesco il monito a creare lavoro, in particolar modo per i giovani che “hanno bisogno della vostra fiducia e senza i quali le aziende perdono innovazione, energia, entusiasmo”, ha ricordato il Pontefice agli imprenditori.
“Ancora una volta sono stato colpito dalla “immediatezza” dei messaggi che sono stati rivolti dal Papa. Si tratta di una immediatezza che riflette una grande attenzione alle sfide dei nostri tempi, che chiama pane il pane e vino il vino (emblematiche le riflessioni sulla condivisione, sulla responsabilità, sull’uguaglianza, …), che manifesta una grande stima per il “mestiere” di imprenditore”, annota il Rettore Visconti. E ancora: “Mi ha fatto riflettere questa esortazione del Papa, all’insegna del buon senso, quello che costruisce la storia: “Creare il lavoro è una sfida e alcuni Paesi sono in crisi per questa mancanza. Io vi chiedo questo favore: che qui, in questo Paese, grazie alla vostra iniziativa, al vostro coraggio, ci siano posti di lavoro, si creino soprattutto per i giovani“. “Sull’altra sponda, aggiunge il Rettore “c’è il senso comune, quello da cui ho preso spesso le distanze, quello per cui i posti di lavoro si creano per decreto”.
Dice il Presidente Comerio: “Incontrare Papa Francesco è sempre un’emozione intensa. Le parole che ci ha rivolto come imprenditori hanno rivelato ancora una volta il suo affetto paterno, mai paternalistico, che si è manifestato anche nell’attenzione e nella comprensione per le difficoltà attuali, per le nostre diverse personalità e per le nostre fatiche. Analogamente, con chiarezza e fermezza ci ha ricordato che, come richiama il Vangelo, la ricchezza non sia fine ma mezzo per essere promotori di cambiamento, di mobilità sociale, di equità, di attenzione all’ambiente e di pari opportunità per donne e giovani. E proprio il richiamo alla responsabilità del mondo imprenditoriale verso i giovani mi ha colpito come Presidente della LIUC, una Università indissolubilmente legata al mondo del saper fare e che, ogni giorno, contribuisce ad avere giovani con le capacità e le competenze tecniche, ma anche di vita, per aprire quante più opportunità possibili proprio nel mondo del lavoro. Avere come LIUC un posizionamento di primissimo livello nazionale proprio nella capacità di formare giovani laureati immediatamente occupati è, quindi, una doppia soddisfazione e coglie l’invito di sua Santità”.