“Hard decisions”, è il titolo del progetto di innovazione didattica proposto a circa 40 studentesse e studenti dei corsi Global Markets (IBM e Entrepreneurship) e Teoria dei Sistemi / Systems Theory, al primo anno di laurea magistrale. Studenti della Scuola di Economia e Management e della Scuola di Ingegneria Industriale insieme per trovare soluzioni a un problema difficile attraverso modalità didattiche e di contenuti non tradizionali.
Il progetto mira a sperimentare aspetti di inquiry-based learning, integrando anche attività di Debate, con un’esplicita attenzione ad aiutare gli studenti a sviluppare uno spirito critico nella raccolta, nell’analisi e nella sintesi di informazioni su temi complessi e controversi e sulle principali posizioni che li caratterizzano.
Il progetto è stato, perciò, contraddistinto da formazione tra pari e da attività esperienziali, atte a favorire l’apprendimento e a istituire un contesto d’uso delle informazioni, delle prospettive, e delle riflessioni proposte in momenti seminariali.
Impersonando, in una condizione di simulazione e perciò di semplificazione, il componente di un Consiglio di Amministrazione, ogni partecipante ha dovuto trovare una propria posizione da proporre all’Assemblea degli azionisti, all’interno di una situazione conflittuale nel CdA, con due gruppi con posizioni opposte sulla decisione. Da qui l’obiettivo di ogni studente di convincere l’altro gruppo della propria posizione, stabilirne una comune del CdA e presentarla all’Assemblea per ottenerne l’approvazione.
Nel team di progetto i Professori Ordinari, rispettivamente della Scuola di Economia e Management e di Ingegneria Industriale, Rodolfo Helg e Luca Mari, il Lecturer Manuele De Conti, Presidente della Società Nazionale Debate Italia, e il giornalista Luca De Biase, responsabile della sezione Nòva del Sole 24Ore, dedicata all’innovazione.
Sostiene la motivazione del progetto, la certezza che ingegneri e manager sapranno sempre più influenzare lo sviluppo tecnico e scientifico che caratterizza la società. Perciò, oltre a precise competenze, serve un allenamento alla sensibilità, alla responsabilità e alla consapevolezza del ruolo della tecnologia e della scienza.